Benvenuta pioggerella.
Finalmente la sento
battere allegra
sulle imposte serrate.
Nel tepore delle coperte
la vedo scendere fitta
da scure nubi blu
e scoloriti celesti pompon.
E vien l’ora
d’aprire l’occhi
e salutare il giorno.
Non arriva lontano
l’assonnato sguardo
che l’insperata pioggia
chiude l’orizzonte
come benefica manna.
Respiro profondamente
questa fresca umidità
che mi scorre
veloce tra aride cellule.
Dovrei uscire tra non molto
e se smettesse un pò!
lascierebbe spazio
alla solare stella.
E invece piove.
Meno allegra
alla luce del giorno
la trasparente coltre
che tranquillamente
aspetto che passi.
Gocce e goccioloni
hanno beneficato
i miei quattro vasetti
di ormai scomposti gerani
che la generosa primavera
ha annaffiato.
Ma quanto m’è cara
quest’acqua
che imparzialmente bagna
rosseggianti tetti
e aridi terreni,
svettanti campanili
e miseri tuguri,
allegri benestanti
e miserabili viventi.
Dovrei uscire
ma aspetto….paziente!
N’è venuta tanta
di umida grazia
che potrebbe cessare
ma piove ancora,
è ormai traboccante.
Raffreddato e deluso
giro per casa,
passando irrequieto
le ore restanti,
aspettando il sereno.
Ma all’infinito piove
e ancor men luminosa
sarà la serata,
per quest’acqua benedetta
tanto desiderata.
Sinceramente parlando,
dico basta!
Anche s’era meno abbondante,
mi sarei accontentato!
Ceronte
(Maggio 2014)
Questa volta ti faccio i complimenti, caro Ceronte, non per la metrica o il patos, ma per il ….. tempismo !!!
Paolo
Caro Rino, sei splendido, le tue poesia mi commuovono sempre!