MIO NONNO

Verdeggiante il paesaggio

e tiepida l’aria.

Lo vidi in lontananza

venire avanti piano

tra un giardino fiorito

e qualche ombrosa pianta.

Era il nonno mio

che amavo tanto.

Appoggiata una mano

sul bastone e l’altra

col guinzaglio un cagnolino,

mi vide e mi sorrise.

A modo suo

mi festeggiò anche Tom

che abbaiò ma sottotono

per non rompere l’incanto.

Sembrava rustico il nonno,

che nascondeva così

l’emozione del cuore,

che di gioia gli batteva forte.

Chiamò Tom, ma sottovoce

e tra loro si capivano lo stesso.

Invidiavo, sommessamente,

questa bestiola fortunata

di avere un nonno

sempre alla portata.

Ora ci sono anch’io

in questa compagnia

d’amor carico

e d’allegria.

Ceronte