A volte immaginiamo che le persone che ci vengono presentate o che incontriamo per la prima volta, per i ragionamenti e i discorsi che fanno, debbano possedere definite doti morali e precisi valori spirituali. Poi ci accorgiamo che non è così e in questo modo andiamo incontro a cocenti delusioni, anche perché avevamo pensato che con queste persone avremmo potuto stringere un grande rapporto di amicizia. Tutti sappiamo che ogni delusione è un autoinganno, che sorge il più delle volte dall’uso approssimativo di un metro spirituale sbagliato. Non possiamo pretendere di cambiare le persone, ma possiamo sicuramente modificare le idee e le aspettative che avevamo riposto in esse. Le delusioni che ci recano le persone che avevano riscosso l’immediato nostro gradimento e che ci avevano fatto immaginare nuove esperienze da condividere con loro, ci lasciano a volte acutissime spine nel cuore. Ma le delusioni, oltre ad essere il mezzo migliore per conoscere e amare di più le persone già a noi vicine, devono farci coraggiosamente ripartire in compagnia proprio di quelle persone che prima ci avevano amareggiato: le delusioni possono aiutarci a comprendere e ad accettare con generosità qualche triste esperienza vissuta, a rispettare in silenzio quanto non viene o non può essere spiegato o chiarito, a cogliere con nuova, paziente disponibilità gli interessanti e inaspettati segnali provenienti proprio da quelle persone e dalle loro parole cariche di ansiosa tristezza e trepidante speranza.
Delusioni cocenti e coraggiose ripartenze
da [email protected] | Dic 20, 2009 | Dalla Stampa, Uncategorized | 4 commenti
Caro Raffaello, l’apertura spirituale e umana è frutto di un lungo percorso che ci permette di accogliere sempre e comunque l’altro. Buona domenica
L’amore, il perdono, la delusione, l’amicizia, l’incomprensione….tantissimi sono i sentimenti o i risentimenti che ci uniscono o ci dividono. Nei rapporti con l’altro, chiunque sia, è sempre così difficile essere dalla parte della ragione. Perché è proprio così che noi pensiamo: essere dalla parte della ragione, essere le vittime della situazione, essere stati incompresi, non essere stati amati, aver ricevuto un rifiuto perché l’altro non ha capito, offrire il perdono perché ci sembra che ci venga chiesto con ansiosa tristezza e trepidante speranza…., essere disponibili con chi ci ha ferito perché vogliamo essere buoni e quasi grati perché questo ci ha permesso di apprezzare di più quello che già possediamo….
Penso che siano gesti e decisioni ammirevoli, che molto spesso, proprio con quell’apertura spirituale e umana che è frutto delle esperienze vissute, noi tendiamo ad offrire all’altro. Ma quante volte, quando lo si fa, si pensa se c’è qualcosa in cui anche noi abbiamo sbagliato, se veramente siamo dalla parte della ragione solo perché lo crediamo noi? A volte ci capita di voler convincere anche noi stessi che abbiamo ragione, ma in un angolino segreto del nostro cuore c’è una voce un po’ più critica e molto obiettiva, che molto spesso mette in dubbio le nostre convinzioni, anche le più sincere ed oneste.
Se ascoltiamo questa voce, vediamo le azioni dell’altro in modo diverso: non ci ha amato perché noi non siamo stati capaci di amarlo, non è diventato nostro amico perché noi forse gli abbiamo offerto la nostra amicizia in un momento sbagliato o in modo inappropriato. E quando vogliamo riallacciare un rapporto, siamo proprio sicuri che l’altro ce lo chieda con ansiosa tristezza e trepidante speranza? O l’altro ci appare così solo perché è lui che vuole perdonarci e metterci una pietra sopra?
A qualche giorno dal Natale, mi piacerebbe però che gli argomenti trattati sul Blog fossero un po’ più gioiosi e che non ci facessero fare troppi esami di coscienza! La vita è già dura per problemi più grossi, cerchiamo di lasciar scorrere i nostri pensieri in modo fluido e sereno.
Buon Natale Raffaello!
Un dialogo interrotto si ristabilisce quando i due interlocutori colgono la sublime necessità di una vicendevole e docile trasformazione personale, da fondarsi sulla stima e sulla reciproca riacquisita fiducia. Il percorso sarà lungo e difficile ma alla fine l’ansiosa tristezza e la trepidante speranza lasceranno il posto a un irrefrenabile entusiasmo che farà desiderare nuove ed esaltanti esperienze.
Buon Natale, Donatella
Buon Natale Giancarla
Buon Natale a tutti
Perbacco ragazzi, ma è un argomento interessante ! Ho solo una considerazione da aggiungere: non ritengo possibile riporre fiducia e altri sentimenti impegnativi in qualcuno appena conosciuto o conosciuto da poco ma avere determinate aspettative ed esserne delusi, allora si. Conosco poche persone che sono libere da maschere e pre-giudizi da essere sempre se stessi,da presentarsi veramente quali sono.La reputo una bella conquista, un regalo della nostra bella età.
Libertà meritata.
Che il Santo Natale sia foriero di momenti sereni per tutti.