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Negli ultimi tempi si usa molto il termine 2.0 coniugato in varie forme a proposito di internet, scuola, generazione, società e così via. Ma quanti di voi, di noi conoscono il vero significato di tale termine?

Alcuni giorni fa l’amico Giovanni, nel corso di una conversazione, mi aveva chiesto che significato avesse il termine 2.0, e io gli ho dato una risposta pensando che ci fosse un collegamento con gli 2000. Però la mia era stata una risposta d’impulso non particolarmente ponderata e basata su una mia sensazione, per cui ci ho ripensato,  ho avuto dei dubbi e sono andato a verificare cosa si intende con questo termine, ormai su internet si trova (quasi) tutto.

Il termine corretto sarebbe  Web 2.0, che è un’evoluzione del Web 1.0.

Senza usare termini tecnici come ‘ipertesto’, ‘HTTP’, ‘HTML’, che, francamente conosco poco e capisco meno, con il termine Web 1.0 si intende l’Internet  che abbiamo conosciuto fino a 10/15 anni fa e su cui molti di noi si sono impratichiti. Questo era un Internet per così dire statico in quanto si accedeva, tramite un motore di ricerca, alle varie pagine che ci interessavano, si leggevano, si studiavano ecc.

Con il Web 2.0, oltre a mantenere le funzionalità della versione precedente, si può anche interagire con il prossimo, grazie ai vari social network. Dai primi anni 2000 si sono sviluppati e diffusi i vari Facebook, Twitter, Whatsapp, YouTube per cui un utente si può mettere in contatto in tempo reale con uno o più altri utenti, inviando foto, video o chattando in diretta magari vedendosi i video contemporaneamente.

Grazie a questi nuovi protocolli si sono sviluppati i nuovi cellulari che non sono più dei semplici telefonini gli Iphone e gli Smartphone che sono dei veri e propri computer a volte con delle App. (applicazioni) anche superiori ai programmi dei pc.

Per noi non più giovani che abbiamo qualche difficoltà a stare al passo con i tempi, questi concetti non sono di facile comprensione e queste metodologie sono un po ostiche da apprendere, ma per i giovani, i nostri figli ed ancor più i nostri nipoti, questi concetti e questi strumenti sono cose ovvie, banali, che fanno ormai parte della vita quotidiana.

Paolo