B2B 24ore.it                                                                                                     09/02/2011

Michele Nasi – www.ilsoftware.it

Vodafone ha deciso di predisporre due tipi di profilo per la navigazione in Rete: chi utilizza uno dei normali abbonamenti si troverà nell’impossibilità di effettuare chiamate VoIP, aperte invece a chi attiva la tariffa “Mobile Internet Plus”

La miccia è stata accesa da Vodafone nelle scorse ore e la polemica è subito scoppiata. L’operatore telefonico ha infatti deciso di predisporre due tipi di profilo per la navigazione in Rete: chi utilizza uno dei normali abbonamenti, da quest’oggi, si troverà nell’impossibilità di effettuare chiamate VoIP. Al bando, quindi, Skype che potrà essere impiegato solamente attivando la tariffa “Mobile Internet Plus” al prezzo di 8 euro alla settimana. Tale profilo tariffario, consentirà al cliente Vodafone di “navigare” in Rete senza alcuna limitazione. La “manovra” di Vodafone interessa tutti gli utenti con profilo “Mobile Internet” e “Smart“.

Tante le critiche sollevatesi da più parti. Molti contestano Vodafone, innanzi tutto, per aver dato una spallata a quel concetto di “neutralità della rete” (o “net neutrality“) sul quale hanno tanto insistito i padri di Internet e del web, Vint Cerf e Tim Berners-Lee. L’operatore italiano ha di fatto creato due “strade” parallele: per accedere alla prima, riservata agli utenti comuni, l’obolo è più contenuto mentre per l’altra è necessario spendere di più. Il problema, tuttavia, è che è stato “defenestrato” un servizio ampiamente apprezzato, com’è Skype, che dovrebbe comunque risultare accessibile senza alcun tipo di restrizione.

Molto tagliente il commento dei vertici di Skype: “in base alla nuova normativa dell’Unione Europea sulle telecomunicazioni, il cui recepimento nelle leggi nazionali è previsto entro maggio 2011, le autorità devono proteggere ‘le libertà di rete’, compresa la possibilità per gli utenti finali di accedere ed utilizzare le applicazioni, i contenuti e i servizi a loro scelta su Internet. In un momento in cui la capacità delle persone di usare Internet liberamente in tutto il mondo è più importante che mai, ci aspettiamo che le autorità in Italia e a Bruxelles diano il buon esempio, e proteggano i consumatori e gli innovatori come Skype in concreto – non solo a parole – e il più presto possibile“. Jean-Jacques Sahel, Director Government and Regulatory Affairs, Europe di Skype ha poi aggiunto che dovrebbero essere sempre gli utenti della Rete, e nessun altro, a scegliere che cosa fare online. Troppo spesso, si afferma da Skype, gli operatori si schierano apertamente a favore della “neutralità della rete” e delle “libertà della rete”: “la definizione che ne danno, però“, si legge nella nota “spesso non è in linea con la nuova normativa europea delle telecomunicazioni o con le aspettative degli utenti e lascia spazio a numerose limitazioni ed eccezioni“.

Vodafone, da parte sua, rivendica la sua autonomia nello stabilire i servizi che possono essere utilizzati all’interno dei vari profili. La società sembra voler sottolineare che Skype resta comunque utilizzabile, seppur dovendosi dotare di un profilo tariffario più costoso. Una scelta determinata, insomma, dalla necessità di operare una rimodulazione tariffaria.

Su un tema così caldo e di grandissima attualità, sono in molti a pronosticare che il parere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) non tarderà ad arrivare.

Aggiornamento:

Vodafone è nuovamente intervenuta sull’argomento sostenendo di non operare alcun blocco sui servizi VoIP e dando massima libertà di scelta e di utilizzo di tali servizi sia da computer che da cellulare o smartphone. “Il cliente è sempre informato in maniera trasparente sulle offerte che consentono di utilizzare il VoIP, attraverso i materiali informativi disponibili nei punti vendita e sul sito www.vodafone.it“, prosegue la nota della società. “L’attuale offerta, perfettamente in linea con il quadro regolamentare vigente e futuro, rispetta la neutralità della rete, consentendo al cliente di scegliere in maniera chiara e trasparente la tipologia di offerta e i servizi inclusi“. Le proteste degli utenti, però, sembrano non accennare a diminuire ed in molti auspicano un chiarimento più puntuale sull’intera vicenda.