Incantesimo
Sembrava un sogno, un incantesimo
d’una vecchia fata un po’ assopita:
si svegliò a un tratto e mi vide intenta
a seguire un pensiero d’amore;
mi sorrise e mi disse: – attenta!,
la tua ora incantata è vicina –
e mi toccò lieve con la sua verghina.
E d’un tatto tutto diventò realtà:
giardini, musica e un volto
prima indistinto, ridente, mi appariva ovunque,
sembrava cercarmi, ed io gli chiesi:
– può mostrarmi la strada per un dolce svago? –
Rispose pronto, d’impeto: – l’accompagno dunque –
La musica sembrava cullare quel sogno
Ma la realtà si faceva strada adagio:
fuori la notte quieta … e noi due
mano nella mano: poi fu il primo bacio,
incerto, un po’ incredulo ancora il mio
ma il suo era fatto di fuoco!
Gli dissi in tono dolce e fioco:
– attento, con la gioia ci si può far male! –
Sorrise con quel suo sguardo
chiaro fra ciglia chiare
e mi sembrò di vedere un mare
azzurro fra palme d’oro.
Mi lasciai guidare senza più timori
né timidezze né finzioni,
sempre mano nella mano.
E fu l’amore… meraviglioso, intenso,
esplodeva come un fuoco d’artificio
e illuminava tutto!
Io mi rispecchiai nei suoi occhi
del color del cielo
e dissi: – se lo vuoi tu, lo voglio anch’io –
e nel cielo dei suoi occhi mi persi…
Fine dell’incantesimo
Ma fu molto breve il dolce oblio:
la fata buona, di nuovo assopita
mi avea dimenticata,
e quando l’ombra calò sulla mia vita
io fui ancora sola…e sperduta.
Serenità perduta
Dove sei serenità perduta?
Sacrificata all’amore ti sei dileguata;
sono rimasti brandelli di felicità
pieni di ansie, le vecchie ansie dimenticate,
che ora fanno più male
perché il cuore è più stanco.
Nina Sforza
Il nostro Ceronte non è più l’unico poeta del Blog !!!!!