Dopo due mesi passati in Sicilia, ho trascorso nove giorni in Val Venosta in campeggio.

Mi viene naturale fare dei confronti.

Agli estremi opposti dell’Italia, non solo fisicamente! In comune c’è solo la nazionale di calcio e la bandiera,  anche se questa non è amatissima in nessuna delle due regioni. Laggiù confusione, caos, indisciplina,  sporcizia nei posti afollati,  qualcuno, specialmente straniero, lo può definire ‘colore’,  lassù ordine tranquillità,  silenzio,  efficienza manca però il  ‘calore’. Personalmente a fronte della mia modesta esperienza di viaggi trovo che i siciliani abbiano una notevole affinità con i nordafricani (Tunisia,  Egitto, Marocco) mentre gli altoatesini sono al cento per cento tedeschi  (anche se più austriaci che germanici)

E noi veneti?

Per quanto mi riguarda mi sento più a mio agio in Alto Adige anche se francamente sono un po troppo rigidi e molto poco elastici. In  Val Venosta ci ero stato un paio di giorni circa quindici anni fa per vedere i monumenti più famosi: Merano,  Glorenza, Castel Coira.  Questi sono rimasti immutati anche se  Merano, a parte i monumenti le passeggiate e il Duomo, è molto cambiata come qualità di vita, locali simpatici ed attraenti,  negozi di qualità, ‘movimento’ di turisti e locali.

E’ molto cambita la valle in generale.  Strutture di qualità a svariate stelle, piste ciclabili in tutte le direzioni separate dalla statale, treno locale frequente e ovviamente puntuale con trasporto bici, autobus che fanno servizio di bike-shuttle, funivie con trasporto bici,  sentieri ben segnalati (solo in tedesco) per tutte le esigenze, e quelli per i meno sportivi con panchine ogni due/trecento metri situate in posizione panoramica, pecorsi per jogging con le tabelle per le distanze, distrubutori automatici di …… camera d’aria per ciclisti sfortunati, locali, caffe, gelaterie e chioschi situati in posizioni strategiche con offerte ovviamante ….. tedesche.

Di italiani in tutta la valle, a parte a Merano, ne ho visti piuttosto pochi, eppure siamo in piena alta stagione,  ed anche in nostro campeggio era quasi pieno con tanto di piazzole prenotate da un anno all’altro. Almeno il 90% dei turisti era tedesco, ma c’erano anche moltissimi olandesi, e poi danesi, austriaci e svizzeri, moltissimi in moto e poi in roulotte, camper, bici con la tenda nelle bisaccie.

E questo perchè la valle è tenuta molto bene, il fondo valle è tutto un meleto, interrotto ogni tante da qualche coltivazione di albicocche (buonissime, erano in piena maturazione) sui pendii più esposti ci sono i vigneti con prodotti di ottima qualità (Riesling ecc.), nelle valli laterali più in quota si coltivano i frutti di bosco (era appena cominciata la raccolta delle fragole).

Oltre a questo quasi una ventina di castelli sparsi nei vari punti stategici, alcuni cadenti, ma molti restaurati, in buona parte visitabili o adibiti a albeghi o ristoranti, chiesette in genere romaniche o tardo medioevali sparse per la valle circondate dal loro piccolo cimitero , in molti casi, ancora in uso. Ovviamente, ci sono anche le montagne vere,  da vari punti si può vedere la neve dei ghiacciai e salire in quota con sentieri più o meno impegnativi, magari avvicinandosi in funivia. Anche se, francamente, le Dolomiti sono un’altra cosa.

Certo la Storia che è passata per la Sicilia è tutta un’altra cosa,  sebbene la Val Venosta sia sempre stata una vallata di transito,  vedi ad esempio Otzi (la mummia del Similaun),  però qui hanno saputo valorizzare al massimo le loro potenzialità tanto che la stagione turistica, essendo in assenza di grossi poli sciistici tranne la Val Senales e lo Stelvio, inizia a marzo, quando i meleti sono in fiore, prosegue con Pasqua e le varie feste religiose di Penticoste e Corpus Domini che i paesi centro europei festeggiano, e continua fino ai primi di novembre quando si asseggia il vino nuovo.

In Sicilia,  invece,  con il clima che c’è e tutto il resto, la stagione turistica comincia a metà giugno, verso l’inizio del mese cominciano ad allestire gli stabilimenti balneari e finisce la settimana dopo di ferragosto, tranne nei posti top come Taormina e Cefalù.

Certo in Alto Adige c’è tanta acqua, e si vede, i meleti vengono inaffiati dall’alba al tramonto ed anche dopo,  mentre in Sicilia l’acqua è un problema, quella che c’è non è certo di buona qualità.

In Sicilia ci sono molti più abitanti ed è molto più grande, però sono due regioni autonome con i vantaggi che ciò comporta, ma da una parte si vede come vengono spesi i soldi dall’altra vengono spese e ……….. non si vede dove finiscano. Probabilmente è una questione di radici culturali e di clima,  lavorare con certe temperatute non è facile,  mentre per contro le popolazioni di montagna hanno da sempre uno spirito più collaborativo perchè altrimenti non era facile sopreavvivere.