museo della navigazione FluvialeUn lunedì dedicato all’uscita culturale in Provincia per i corsisti d’inglese e i bloggers di Agorà: Villa Selvatico Sartori e il Museo della Navigazione Fluviale a Battaglia Terme.

Come sempre si fanno lunghi viaggi in aereo per andare a scoprire cose nuove, ma non sappiamo che a pochi passi da casa nostra ci sono delle bellezze o delle affascinanti storie e culture che non conosciamo.  Eppure gli stranieri le hanno da tempo pubblicizzate sulle loro riviste ed il turista attento le ha già fotografate ed inserite nel suo bagaglio culturale.

Nostra prima tappa Villa Selvatico Sartori, aperta appositamente per noi dal guardiano-cicerone  Stefano. Una villa del XVI sec.  situata sul colle di Sant’Elena, da cui si domina un ampio panorama che si estende verso i colli e i paesi limitrofi. Dotata di cupolino e bella scalinata scolpita a mano, di un ampio giardino ridisegnato nel 1818 da Jappelli, la villa rappresenta un’espressiva anticipazione dello  stile Barocco, anche se sono coraggiosamente accostati elementi classici ad elementi medievali o addirittura orientaleggianti. Si possono ammirare in particolare  gli affreschi di Luca Ferrari da Reggio che si rifanno alla leggenda di Antenore ed una tela ottogonale del “Padovanino” in cui sono celebrati i fasti della famiglia Selvatico.

Seconda tappa il Museo della Navigazione Fluviale, invitati da Riccardo Cappellozza, l’ultimo dei “barcari” del Canale di Battaglia che ha scelto di dedicare la sua vita da pensionato alla creazione di un museo per celebrare il “suo canale”. Seduti intorno a lui abbiamo ascoltato con emozione la storia della navigazione fluviale e soprattutto le sue testimonianze di “lavoratore del fiume”  ancora adolescente. Una civiltà portatrice di una propria cultura, legata a specifici oggetti di lavoro, ad un particolare linguaggio a noi incomprensibile. Un mondo ormai perduto, sopraffatto dal trasporto su gomma….Quanta nostalgia nelle parole di questo barcaro, quanto attaccamento alle sue umili e faticose origini, quanta fierezza nell’essere riuscito a creare un vero museo per far ricordare nel tempo, per far conoscere il passato così importante della navigazione interna che risale ai tempi di Roma.  A Riccardo Cappellozza l’Università di Padova ha conferito l’onorificenza di “Cittadino padovano illustre”, di cui lui è giustamente orgoglioso.

E noi siamo grati a quest’uomo per averci accompagnato con tanta passione in questo mondo lontano e sconosciuto.