Da parecchi anni ospite al Giubileo, l’ing. Ferruccio era conosciuto un po’ da tutti per la sua grande disponibilità ad offrire la sua cultura e la sua preparazione in scienze matematiche ai ragazzi del quartiere e ai figli dei dipendenti che avevano bisogno di un supporto scolastico.

Lo vedevamo spostarsi in carrozzella da una residenza all’altra, sempre attivo e partecipe ad ogni forma di coinvolgimento gli venisse proposta, dai progetti alle trasmissioni televisive.

L’ultimo suo contributo ad Agorà l’aveva dato con il progetto americano B.C.L.T. (Building a Community Legacy Together), dove con altri seniors aveva risposto alle interviste degli studenti del Liceo Scientifico Morin di Mestre, dando suggerimenti per fare delle scelte che portassero alla costruzione di una vita serena e piena di soddisfazioni anche nel campo lavorativo.

Personalmente lo conoscevo di vista da una ventina d’anni, quando eravamo vicini di casa ed uscivamo alla mattina alla stessa ora a prendere la macchina. Lo scambio del buongiorno tra due lavoratori che non sapevano niente l’uno dell’altra, ma che un giorno si sarebbero ritrovati all’OIC per raccontarsi finalmente dove andavano ogni giorno alle 7, tanti anni fa.

Giancarla