Come sapete mi trovo in Sicilia da un pò, e il fine settimana del 7/8 maggio siamo andati a visitare  Siracusa e dintorni.

Alla sera della domenica 8 ci troviamo a Ortigia  (tra l’altro molto bella) tra una folla di gente che si dirige verso la Cattedrale.

Un pò perchè è il centro della città e un pò per curiosità ci dirigiamo anche noi verso la piazza e ci arriviamo verso le 21.30.

Lungo il tragitto chiediamo se c’è qualche ricorrenza e veniamo informati che è la Festa di Santa Lucia delle Quaglie, per quaglie a Siracusa intendono le colombe, che ricorda un miracolo della Santa, che è la patrona della città ma il cui corpo è conservato a Venezia.

Arrivati in piazza la troviamo gremita di gente, la statua della Santa portata a spalla dalla relativa confraternita, in costume e con le relative insegne,  in cima alla scalinata della Cattedrale,  la banda comunale ai piedi della scala che suona,  i carabinieri in alta uniforme come così  pure la polizia municipale, le autorità civili con i le relative fascie (sindaco, presidente provincia).

Quano la banda finisce di suonare, iniziano i fuochi di artificio, sparati dai pressi della Fonte Aretusa, che durano una ventina di minuti,  alla fine dei quali dalla folla di fedeli parte un grande applauso,  dopo di che tra la musica la statua della Santa rientra nella Cattedrale.

Il giorno dopo un signore gentile e disponibile  ci ha spiegato che la festa inizia la prima domenica dopo Pasqua in cui,  nel pomeriggio la statua della Santa, che viene esposta al  pubblico solo in questa occasione e per la fetsa del 13 dicembre,  viene portata in processione dalla Cattedrale alla chiesa di Santa Lucia delle  Quaglie, che si trova nella stessa piazza, anche in questa occasione accompagnata dalla banda e dai fuochi e lì resta esposta al pubblico per una settimana. Alla domenica successiva verso le 7 di sera la statua viene riportata nella Cattedrale in processione facendo però il giro di tutta l’isola di Ortigia preceduta dalla banda muicipale e seguita da una grande folla di fedeli molto partecipi.

A questa manifestazione ho assistito direttamente,  anche se solo parzialmente,  altre,  invece,  le ho mancate per poco.  Nel periodo pasquale è tutto un fiorire di feste e di cerimonie.  Una, a mio avviso, tipica ed originale manifestazione che è diffusa soprattutto nella parte orientale dell’isola è ‘u scontru’  cioè l’incontro tra la Madonna e il Cristo risorto che in genere viene festeggiato il sabato o la domenica dopo Pasqua.

In tale circostanza, soprattutto nei centri minori,  le statue della Madonna e del Cristo escono dalle rispetive chiese,  in ogni paese c’è una chiesa dedicata a Gesù ed una a Maria nelle sue varie rappresentazioni (addolorata, immacolata) portate a spalla dalle confraternite, associazioni molto diffuse nell’isola,  nei loro costumi fino alla piazza principale dove c’è l’incontro (u’scontru)  tra la Madre e il Figlio e dove si svolge una cerimonia,  che varia da paese a paese, tra il sacro e il profano,  con la banda,  i fuochi artificiali, anche se è pieno giorno,  in un contesto di popolo che assiste anche dai balconi e partecipa molto sentitamente.

In certe realtà si coglie l’occasione per organizzare anche una sagra con bancarelle, venditori ambulanti,  giostre cercando di attirare pubblico dai paesi vicini facendo a gara quale è la festa più bella e più importante, coinvolgendo le amministrazioni locali che su tale feste si giocano una buona parte del consenso dei loro elettori.