Da un articolo di scienza di “Dipiù” – firmato Tommaso Varotti – dal titolo “E’ provato: perdonare fa bene alla salute”

Una straordinaria scoperta scientifica sul rapporto tra corpo e pensieri.

Quando lo facciamo, il cervello libera sostanze che danno benessere.

Grazie a una scoperta tutta italiana, abbiamo scientificamente provato che perdonare aiuta a stare meglio e a recuperare un sano equilibrio psicofisico. Il risultato è eccezionale perché attraverso  prove scientifiche si verifica, per la prima volta,  l’utilità di questo gesto. E non basta: possiamo comprendere anche l’importanza del perdono nell’intera storia dell’evoluzione del genere umano.  Tale azione rimuove un blocco emotivo che rischia di minare la salute di chi ne soffre e scatena la produzione di sostanze in grado di generare emozioni positive e un reale senso di benessere non solo psicologico ma anche fisico.

Sono le parole di uno scienziato pisano di fama mondiale, il professor Pietro Pietrini, che insegna Biochimica clinica a Biologia molecolare clinica presso l’Università di Pisa.

Perché perdonare fa bene?” gli si chiede.

“Perché quando subiamo un torto” risponde “il nostro equilibrio fisico e psicologico entra in uno stato di sofferenza, Si comporta un po’ come un’auto che tenta di sfondare un muro e, per riuscirci, sale il numero di giri del motore ma senza che si ottengano risultati. Lo stato di blocco che si subisce dopo avere ricevuto un torto si può risolvere solo con il perdono. In questo modo liberiamo l’ostacolo mentale e recuperiamo, pur senza dimenticare quanto abbiamo patito, la nostra capacità di agire e di pensare liberamente”.

Dunque perdoniamo più per fare un favore a noi stessi che alla persona che ci ha fatto del male?”.

“In un certo senso è così” conferma il professore “Attraverso il perdono curiamo da noi stessi lo stato di sofferenza generato dal torto subito, cosa però resa possibile soltanto grazie a un sofisticato processo che coinvolge le cellule del nostro cervello chiamate neuroni”.

In che cosa consiste il processo?”

“Quando perdoniamo, attiviamo speciali aree cerebrali, quelle che ci consentono di entrare in sintonia emotiva con altri. Significa che, attraverso il perdono, ci immedesimiamo nell’altro, ci caliamo nei suoi panni e comprendiamo il motivo del suo agire. Questo determina nel cervello la produzione di tutte le sostanze, chiamate neurotrasmettitori, che ci restituiscono equilibrio e benessere. Il nostro cervello quindi è in grado di sintonizzarsi con quello di chi ci ha fatto un torto, di individuarne le  motivazioni e, dopo aver portato a termine la sintonizzazione, di produrre le sostanze che ci danno le emozioni positive di cui abbiamo bisogno per sanare quella ferita”.