NUOVE GENERAZIONI
Cosa succede alla nostra società? L’uomo non ha più un cuore ed ha mutato la sua indole?
Da qualche tempo, da più anni, quasi ogni giorno sentiamo notizie orrende a danno delle donne e, guarda caso, di donne che sono ed erano le donne da amare.
Aggressioni ed uccisioni assai truci; accoltellate, prese a pugni ed anche l’acido in volto per deturparle mentre Papa Francesco insiste sul concetto di fratellanza, chiedendo di “parlare la lingua del cuore”.
Che tristezza ed angoscia vedere la povera Lucia Annibali, avvocato di Pesaro, sfregiata in volto da un acido particolarmente urticante lanciatole sul viso da due sicari albanesi assoldati dal suo ex fidanzato.
Ed ancora altra tristezza per i ragazzi sedicenni o poco più che in una scuola di Finale Ligure tentano di abusare di una coetanea dopo averla portata con la forza negli spogliatoi maschili di una scuola.
Ma anche insulti sul Web da spingere una quattordicenne a suicidarsi gettandosi nel vuoto e giorni addietro abbiamo visto al telegiornale una giovanissima, bionda, che prendeva a calci, particolarmente violenti e rabbiosi, una coetanea caduta a terra per il suo assalto e l’ultimo calcio sul viso non protetto, senza curarsi di dove colpiva per la rabbia.
Ed ancora la ragazza sedicenne di Reggio Calabria pugnalata con 24 coltellate e poi cosparsa di benzina e bruciata ancora viva dal suo fidanzato 17enne, oggi in carcere in attesa di essere ricoverato in una casa di cura perché lo si ritiene malato psichico.
Certamente tutti questi autori di crimini hanno la deplorevole abitudine di non usare più un linguaggio corretto, ma irrispettoso e triviale; di vestire in modo oltre che trasandato, anche in modo disordinato e sempre più stravagante e sconnesso. Fanno anche molto moda i jeans laceri, acquistati nuovi con gli strappi sulle ginocchia .
In sostanza da più tempo è da constatare un sempre più sconcertante svilimento della forma e del linguaggio e si va sempre più sottolineando una sciatteria generale.
I media hanno reso noto oggi che ogni tre giorni una donna viene uccisa con le mani del marito, del fidanzato o del convivente. E’ stato così introdotto il reato di femminicidio.
Nel campo militare si suole dire “la forma è sostanza” ed oggi pare che la correttezza ed il rispetto sono stati gettati dietro le spalle.
A questo punto mi viene di ricordare e cerco di riassumere, quanto scrisse Emilio Rusconi anni addietro, in un momento sociale come quello odierno: “Le donne vanno difese perché sono la bellezza della vita e la continuità della vita. Senza di loro il mondo sarebbe un povero formicaio. Le donne sono gli scrigni della vita e insieme i simboli della bellezza, come i fiori e come tutto il Creato e loro siano degne del posto privilegiato che hanno nello stesso e gli uomini, sin da piccini e dalla scuola, imparino a rispettare e ad amare chi dà luminosità,colore e avvenire al Creato nel quale vivi Lelio Russo
Personalmente sono (quasi) sempre stato un convinto ‘femminista’.
Le donne, anche se generalizzare non è mai molto corretto, sono migliori degli uomini: più acute, più determinate, ed anche più lavoratrici (avendo da sempre badato ai figli, marito, genitori ed ora anche al lavoro).
Negli ultimi decenni, forse nell’ultimo secolo, nella società occidentale la donna ha acquisito sempre maggior potere e peso inserendosi nella società stessa a vari livelli ed acquisendo coscienza delle proprie capacità anche grazie allo studio.
Però …….. la mentalità dell’uomo, la secolare cultura maschilista, non si è evoluta di pari passo. Per cui molti uomini hanno visto perdere il proprio ‘potere’ a scapito delle ‘proprie donne’ e reagiscono come ha fatto presente Lelio.
Non si tratta nemmeno di un fatto di istruzione perchè, ad esempio, l’episodio di Pesaro si è verificato tra persone ‘studiate’, ma di cultura intendo con questo le stratificazioni secolari che si sono sedimentate nel corso delle generazioni.
D’altra parte non molti decenni fa anche qui in Italia, una delle culle della civiltà occidentale e Patria del Cristianesimo esisteva il ‘delitto d’onore’
A questo si aggiunge, grazie anche ai media moderni, lo spirito di emulazione che spinge a comportamenti che i singoli soggetti in contesti ‘normali’, probabilmente non si sognerebbero nemmeno di avere.
Paolo