Dopo l’interessante ed istruttivo corso “Nonni del cuore in azione” durato oltre quattro mesi e tenuto dalla dott.ssa Alessandra Bocchio Chiavetto, (dal 25/09/2014 al 05/02/2015), dopo una piuttosto lunga e snervante attesa, dovuta a motivi di natura diversa, ecco finalmente giungermi la tanto attesa convocazione per il debutto in pistodromo, nell’ambito del progetto “sicuramente in pista” rivolto ai bambini della Scuola primaria. Nel corso di una ordinaria riunione programmatica infatti, la coordinatrice del gruppo mi si rivolge dicendo:
Vitaliano, causa il forfait di un titolare per motivi di salute, ti aspettiamo alle ore 8,30 del 29 Aprile c.m. presso la casetta in legno all’interno del pistodromo dove, con Angelo e Nereo, avrai il compito di seguire nelle loro evoluzioni ciclistiche sul circuito, gli alunni della Scuola “Primaria della Vittoria”.
Essendo appena il pomeriggio del trenta marzo, l’attesa mi appare oltremodo lunga: quasi un mese. Pazienza! Ormai, come dicevano una volta i latini, “alea iacta est” cioè il dado è tratto; non resta che attendere l’arrivo della mattinata stabilita. Ed eccola arrivare finalmente, tipica della primavera ormai vicina; cielo a tratti nuvoloso, a tratti soleggiato, in primissima mattinata addirittura foriera di temporale, con minacciosi colpi di tuono in lontananza che piano piano, fortunatamente senza portare problema alcuno, se ne vanno scegliendo altra destinazione. Arrivo sul posto alle ore otto e trenta precise, come stabilito dal programma ed incontro subito il responsabile dell’attività di educazione stradale Giacomo Zaccaria che, nonostante già molto indaffarato nei preparativi, trova lo stesso il tempo di darmi il benvenuto con un sorriso aperto e simpatico. Mi metto a disposizione per collaborare all’allestimento dei percorsi assieme alla collega Lucia (sono tre i nonni in servizio oggi), fino a quando lungo il tragitto che porta alla pista, in lontananza intravvedo la testa della lunga fila di bambini e bambine che con passo lesto, guidati da un personaggio dalla figura quasi ascetica,quella dell’ amico collega Angelo, un nonno dalla presenza imponente dall’alto del suo metro e novanta ed oltre, dal fisico atletico, con il volto incorniciato da una folta barba lunga e ben curata, che in lontananza si poteva scambiare, senza essere irriverenti verso la Sacra Bibbia, con il condottiero Mosè nel mentre guida i suoi verso la terra promessa. Lo seguono i cinquantuno giovinetti, le tre giovani insegnanti e due altrettanto giovani e distinti signori in divisa appartenenti al corpo della polizia municipale, incaricati di gestire un regolare svolgimento dell’attività ciclistica prevista. Vocianti, allegri, sorridenti, ma ordinati in una lunga doppia fila, giungono in breve all’ingresso dell’aula didattica e subito vengono fatti accomodare su delle sedie e su qualche panchina al suo interno. Giacomo, con la sua straordinaria verve e simpatia, li accoglie dando loro il benvenuto
e li intrattiene per una ventina di minuti informando come sarà il divertente ed interessante svolgimento della mattinata; e cioè, dopo aver indossato le casacche di tre colori diversi a seconda della classe di appartenenza, una terza, una quarta ed una quinta classe, dopo aver protetto il capo con il casco obbligatorio, dopo aver inforcato la bici, via a scatenarsi sul percorso, attenti comunque a rispettare la segnaletica esistente: i semafori verdi e rossi, i segnali di stop e quant’altro.
Come razzi, i cinquantuno giovanotti schizzano in pista, ma qui sorge un piccolo problema. Tre di loro, dichiarano di non avere nessuna conoscenza e confidenza con le due ruote e non sono intenzionati a salirvi in sella. Ed è a questo punto che ha inizio il compito del nonno del cuore Vitaliano; gli vengono infatti affidati due dei tre inesperti, con il compito di incoraggiarli, seguirli, spingerli a prendere confidenza con il mezzo: uno si chiama Alfan ed è un vivace e simpatico extracomunitario, l’altro Alessandro, più piccolo ed all’inizio silenzioso, preoccupato, quasi spaventato.
Non nascondo che l’impegno è stato piuttosto gravoso sotto l’aspetto fisico/atletico perchè dopo pochi giri di pista, i due neofiti hanno cominciato a pedalare con lena e forza e non è stato molto agevole seguirli nei loro continui scatti veloci. Al termine della mattinata comunque, ho potuto constatare con grande soddisfazione che avevano fatto passi da gigante ed erano felici e soddisfatti dei loro miglioramenti e della ritrovata fiducia.
Alle ore undici e trenta, dopo la consumazione di una veloce merendina, rientro per tutti ai box, riconsegna dei materiali utilizzati ed altro momento gratificante per i piccoli ciclisti: la consegna ad ognuno di loro, da parte dei tutori dell’ordine, del patentino di guida con encomio.
Rapida visita infine al Museo del giocattolo, quindi pochi minuti dopo mezzogiorno, in doppia fila sempre ordinata, ripresa della passeggiata per far ritorno alla sede scolastica di provenienza.
Rapido consuntivo della nuova esperienza:
Incidenti, nessuno; condizioni metereologiche ottimali; ne caldo, ne freddo e fortunatamente minaccia di pioggia rientrata. Bambini felici e contenti per la bella, istruttiva e molto divertente mattinata.
Nonno del cuore Vitaliano un pochino stanco, ma molto di più felice per l’esperienza vissuta, per aver incontrato tante altre persone anziane come lui disponibili a collaborare mettendosi al servizio dell’organizzazione, ed impaziente che arrivi la prossima convocazione per trascorrere altre ore serene, in compagnia di splendidi e simpatici scolaretti e scolarette.
Vitaliano Spiezia
E bravo il nostro Vitaliano! Promosso come nonno del pistodromo e come scrittore. La descrizione della tua prima esperienza fa venir voglia di provare a chi non si è mai cimentato in questa simpatica attività.
Sono desiderosa di ritornarci anch’io, sperando di trovare una giornata calda come è capitato a te. Ricordo il mio primo giorno… Novembre con nebbia e umidità, incappucciata e con i guanti di lana, ma riscaldata dalla gioia dei bambini che correvano sulla loro bici con il consueto entusiasmo.
Vorrei chiederti se ti è mancato il tuo famoso fischietto…
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COMMENTO DI VITALIANO SPIEZIA
Grazie Giancarla. Seguendo il tuo esempio in Agorà, viene la voglia di
fare sempre di più e sempre meglio!
Per quanto riguarda il famoso fischietto,anche se l’esperienza fin qui
acquisita è molto modesta, essa mi suggerisce di portarlo con me anche
in pista nonostante ce ne sia poco di bisogno. I bambini sono
encomiabili nel loro comportamento e raramente avrò necessità di
richiamarli all’ordine.