Amatrice Era di notte, esattamente alle 03,34 del 24 – Agosto – 2016, ed io dormivo nel mio letto, eravamo in vacanza come tutti gli anni, sin dai tempi del mio matrimonio con Alessandro mio marito. Lui era di qui, Bagnolo, piccola frazione di Amatrice, una delle 69 frazioni che ne compongono il comune. Bella terra ospitale, di gente genuina e lavoratrice, dove il lavoro dei campi scandisce le giornate assolate di ogni estate dove io amo vivere raccogliendo i frutti di questa terra generosa. Dicevo dunque che era di notte e dormivo, quando un rumore cupo, assordante, pauroso mi ha svegliato, portandomi immediatamente alla realtà in un ambiente dove il pavimento tremava, letto ed armadi si muovevano e dalla strada si sentivano chiaramente voci concitate e grida di aiuto salire fino a me. Non ricordo bene tutto ciò che feci nei minuti successivi, ricordo però chiaramente l’enorme spavento che mi prese e la paura avuta che a tutt’oggi mi attanaglia quando risalgo la strada che mi porta alla mia casa abbandonata, dove vado a raccogliere quel poco che è rimasto delle mie cose. Ecco anche quest’anno ho partecipato, con i pochi residenti del luogo, alla cerimonia della trebbiatura dei campi nel segno di una rinascita fortemente voluta da tutti noi che amiamo questa terra. Dopo la Santa messa celebrata nel campo appena mietuto, si è provveduto alla trebbiatura del nuovo prodotto che oggi è biologico, visto il rinnovamento delle semine e dei trattamenti dei nuovi campi. La voglia di buttarsi alle spalle il passato è tutto ciò che è accaduto, ci spinge al lavoro con nuova lena anche senza il supporto di chi tante parole ha speso senza concretizzare nulla, cercando solo di ricavare eventuali benefici personali.