image[2]Essendo un assiduo lettore del quotidiano “Il Gazzettino” e sempre interessato a conoscere le diverse opinioni dei suoi lettori attraverso le molte lettere che alcuni di loro inviano ogni giorno alla redazione per la pubblicazione, mi è capitato oggi, martedì cinque gennaio, di leggerne una che mi ha commosso, fatto tornare indietro negli anni, trovandomi totalmente d’accordo con quanto in essa ricordato.
Il titolo: “ESEMPIO DA SEGUIRE” – il sottotitolo: ” RICORDANDO MEMO GEREMIA” – l’estensore: niente meno che il Presidente della Fondazione O.I.C. di Padova, professor Angelo Ferro che ho potuto conoscere solo in questi ultimi tre anni, da quando cioè ho frequentato il corso “Terza età protagonista” e sono diventato un entusiasta ed attivo socio dell’Associazione creata dieci anni or sono all’interno dell”Opera” dallo stesso Presidente e chiamata “Agorà”.
Sono uno di quei molti che ebbero la fortuna di conoscere personalmente Memo negli anni della spensierata e nel complesso felice giovinezza; lui, formidabile atleta del Petrarca rugby, io modesto arbitro di calcio nella sezione A.I.A. di Padova. Fin da subito e nonostante i pochi contatti che ebbi con lui, constatai che Geremia non era soltanto uno sportivo vero, ma anche un uomo eccezionale sotto il profilo umano, sorretto da una grande fede nell’Onnipotente e fiducioso, anzi sicuro del Suo aiuto tanto da intraprendere e realizzare in età matura quell’opera che sembrava impossibile da compiere, chiamata “Centro sportivo Geremia”, nel quartiere Guizza a Padova.Centro tuttora e spero per tanti, tanti anni ancora in piena attività e rivolto particolarmente al mondo giovanile.
E’ vero, a mio avviso, quanto afferma il prof.Ferro: l’esemplare stile di vita, la disponibilità verso gli altri, l’amore per le cose buone e pulite del mondo e non solo dello sport, lo hanno reso caro ed indimenticabile a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, anche se come me non proprio da vicino ed apprezzarlo. Vitaliano Spiezia