DEBUTTÒ NEL 1985. PORTÒ NELLO SPAZIO IL PRIMO ASTRONAUTA ITALIANO, FRANCO MALERBA.

Lo shuttle Atlantis della Nasa è partito per l’ultimo volo: come evidenzia la sua sigla (STS-132) è il centotrentaduesimo dello shuttle che iniziò la sua carriera nell’aprile 1981. Alle 14.20 locali (le 20.20 italiane) è decollato dalla piattaforma 39-A di Cape Canaveral per una missione di 12 giorni con a bordo sei astronauti tra cui il comandante Ken Ham di 45 anni, con già l’esperienza di una spedizione sulla navetta. Anche i suoi compagni sono dei veterani: nessuna recluta, dunque, per l’occasione come invece di solito accade

.Atlantis si aggancerà alla Stazione Spaziale Internazionale e il suo compito principale è quello di trasportare un mini-modulo russo (MRM-1, battezzato Rassvet) che sarà unito dagli astronauti al modulo Zarya della stazione. Servirà a due scopi: il primo è mettere a disposizione un nuovo boccaporto d’attracco per le navicelle abitate Soyuz o quelle da rifornimento automatico Progress; il secondo è quello di disporre di un vano aggiunto che pur nelle sue ristrette dimensioni (è lungo sei metri e largo 2,35) consente di essere utilizzato anche per attività di ricerca. Sulla casa orbitale si trasporteranno, inoltre, altri apparati e rifornimenti tra cui parti di un braccio robotizzato dell’Esa europea. Questo è il terz’ultimo volo dello shuttle della Nasa e quindi le missioni servono per portare lassù soprattutto materiali di riserva utili alle future attività. Altri due voli saranno compiuti: in settembre con Discovery e in novembre con Endeavour. Ma per Atlantis è l’ultimo balzo nello spazio. E per noi ha un valore aggiunto perché su di esso ha volato il primo astronauta italiano, Franco Malerba, nel 1992, accompagnando il satellite a filo TSS.

La navetta che riprese il nome di un vascello oceanografico americano, fece il suo debutto il 3 ottobre 1985 (missione 51-J) e questa è la sua 32ma spedizione, l’undicesima sulla stazione spaziale. Non sono tante, se si pensa che secondo i programmi iniziali ogni shuttle era costruito per effettuare almeno cento voli. Ma dopo i disastri di Challenger nel 1986 e Columbia nel 2003 si decise di limitare e chiudere l’impiego della prima astronave riutilizzabile della storia. Atlantis ha alle spalle missioni molto importanti. Essa ha portato in orbita le sonde Magellano, spedita verso Venere, e Galileo proiettata verso Giove. Ma Atlantis è stato anche il primo shuttle ad agganciarsi alla stazione spaziale russa Mir nel giugno 1995 e l’anno scorso è stato impiegato per l’ultima missione di riparazione del telescopio spaziale Hubble. Negli oltre vent’anni di attività Atlantis e gli altri shuttle hanno subito vari ammodernamenti negli impianti e soprattutto nei computer e nell’elettronica. Con questo volo inizia la chiusura di un’epoca mentre davanti gli americani hanno lo spettro di decadere come potenza spaziale date le scelte compiute dal presidente Obama e contestate nei giorni scorsi al Senato pure dai due più illustri astronauti delle missioni Apollo sulla Luna: Neil Armstrong, il primo a sbarcare sul nostro satellite naturale, e Gene Cernan il comandante dell’ultima spedizione sulla Luna nel 1972. Dall’anno prossimo gli astronauti della Nasa per andare sulla loro stazione in orbita dovranno pagare 52 milioni di dollari per ogni passaggio che i russi sono disposti a dare sulle loro navicelle Soyuz.