Ferdinando e Rosanna 005Puntualmente alle ore 18 di sabato 17 agosto arriviamo  nella casa di campagna di Rosanna e Ferdinando. Non è difficile trovare:  Ferdinando ci ha dato delle indicazioni ben precise, dopo Praglia … strada per Luvigliano …. Immersa nel verde, ai piedi del colle, tra grandi ville che si intravedono al di là delle cancellate e dei muretti, c’è la casa dei nostri amici, dove trascorrono l’estate ma dove si ritrovano a svolgere con passione durante tutto l’anno sia i loro hobby che qualche lavoretto più pesante: apicoltura, orto, alberi da frutto, piante e fiori, manutenzioni varie. Un delizioso casolare che hanno cercato di mantenere con tutte le sue strutture, impianti e arredi dell’epoca a cui risale: un grande camino e una stufa a legna tuttora funzionanti dominano in cucina. Ai bambini in visita al Museo del Giocattolo noi tentiamo di spiegare la stufa con i “cerchi” e la vaschetta che servivano per appoggiare le pentole o per bollire l’acqua, ma anche per riscaldare l’ambiente. I bimbi fanno fatica ad immaginare, ma qui Sofia, la nipotina di Rosanna e Ferdinando, ha la fortuna di vedere la nonna che cucina su questa stufa o il nonno che accende il fuoco sul vecchio camino tutto nero.

Mentre le api “lavorano” serenamente nei loro alveari ed io giro per fare qualche foto, Ferdinando segue il suo orto coprendo un’aiuola con una rete di protezione. Rosanna e Sergio si confrontano sulla riuscita dei loro pomodori, Giampi (così i nostri amici chiamano il loro figlio non sposato) lavora al computer. Giacomo, l’altro figlio sposato, chiama invece dalla località di vacanza per informare che Sofia si è rotta un po’ il labbro. Un’amica di Rosanna telefona per avvertire che la prossima settimana verrà a fare, come di consueto, la conserva di pomodoro: qui c’è posto e non si sporca come nel suo appartamento. E poi compie gli anni non so chi e faranno una festa qui da loro. Noi andremo in montagna a fine mese con la loro cugina Carla. Ai nostri amici sfugge il nome della persona che di solito fa da guida nelle escursioni e quindi perché non telefonare a Carla e chiederle il nome? Detto fatto. Io e Sergio non sappiamo giocare a “burraco”? Ma come si fa a non partecipare alle serate di gioco che saranno organizzate in montagna! E allora due ore di scuola subito dopo cena. Arriva mezzanotte senza che ce ne accorgiamo. Si sta bene qui in buona compagnia e con un bel fresco che entra dall’esterno.

Rosanna e Ferdinando sono semplicemente stupendi, ma soprattutto di una spontaneità genuina e di una grande disponibilità che capiamo sanno dare a tutti, anche quando potrebbero starsene tranquilli nella loro bella residenza di campagna.

La cena consumata insieme, senza tanti preparativi e con quello che c’è … (ma non manca proprio niente!) ci fa sentire a casa nostra. Buono e gustoso tutto, compreso il pane fresco che Rosanna è riuscita a recuperare dopo il giro in città di tre fornai.

Grazie infinite ai nostri amici.  Anche questo è merito di Agorà che ci ha dato la possibilità di conoscerci.

Giancarla e Sergio

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