Una lezione speciale per i nonni del cuore mercoledì 19 ottobre.

Il prof. Ferro ha spiegato perché ritiene importante questo nostro impegno. Tutti parlano di queste situazioni incerte, ma nessuno fa delle proposte. Si deve far riferimento alla storia e pensare a quante crisi ci sono state! Non si sapeva come risolverle ma poi improvvisamente ci si trovava davanti ad una soluzione. Le grandi civiltà … gli assiro babilonesi sconfitti da altri, i romani , i barbari e così via; l’aristocrazia francese, la rivoluzione proletaria di Lenin… Oggi ci troviamo di fronte ad una crisi dove chi comanda ha i soldi. Ti chiedono: hai i numeri o non li hai?

Noi possiamo rispondere che abbiamo delle forze che possiamo mettere sul campo, la nostra forza di esperienze che danno il senso della vita in cui i numeri non sono determinanti ma sono una parte. I numeri li abbiamo accumulati durante il corso della vita. Non c’è bisogno di masse per fare. Possiamo essere rivoluzionari dimostrando che il nostro scopo non ha bisogno di numeri. Tutte le ricette degli altri sono ricette di semplificazione. Noi siamo soggetti che abbiamo vissuto nella complessità, in cambiamenti continui di scenari. Noi vogliamo diventare nonni del cuore in azione. Ci confronteremo con i ragazzi, con i loro mezzi. Noi dovremo dire che tutta la vita è imperniata nei rapporti. Cosa siamo noi anziani? Siamo motori di ricerca, siamo quindi modernissimi. Noi siamo qui per fare insieme con i bambini, non siamo un libro che si legge e poi è già vecchio e viene messo in libreria. Siamo coscienti che non vogliamo essere schiacciati come lo sono stati i romani… Non vogliamo starci , vogliamo avere coscienza di quello che abbiamo da offrire. Non sono numeri ma esperienze di vita complessa, da avere presente come senso, come dobbiamo comportarci verso la generazione più sbandata.

Il contesto sarà qui al Civitas Vitae, non fuori. I bambini verranno qui, faremo rete, avremo capacità di coesione, faremo confronto. Per fare questo abbiamo fatto un contesto. Il nostro campo di applicazione c’è già. La certezza del risultato sta poi nella capacità di ognuno di noi. Noi siamo già convinti che questa cosa ci piace, quindi c’è anche il contesto interno. Ragazzi che non hanno idea di che cosa è la vita: qui la vita la vediamo fino ai 100 anni. Il mondo degli adolescenti, come viene presentato, non è vero, non è l’unico e noi dobbiamo andare a scavare sul mondo silenzioso.