La Principessa delle Rane
 
Un giorno una rana rosa, molto bella, passeggiava pigramente sul sentiero che portava allo stagno per incontrare qualche rana con cui scambiare due chiacchere.
Un tasso le aveva detto che poco distante c’era un bel gruppetto di rane con cui fare amicizia.
Si sentiva sola e perciò questa le pareva una bella notizia. Aveva indossato per l’occasione la sua bella corona d’oro che le aveva lasciato in eredità il nonno materno, rosa anche lui.
Strada facendo e saltellando di qua e di la incontrava alcuni grilli o le farfalle che volavano di fiore in fiore, cosa che  le dava grande allegria.
Finalmente arriva allo stagno e trova alcune rane che con il loro gracidare rompevano quel silenzio. Le salutò cordialmente e si accorse che il loro colore era diverso dal suo (verde scuro).
Cosa importava il colore diverso, l’importante era stare in loro compagnia, chiacchierare, fare alcuni salti nello stagno per  poi crogiolarsi al sole.
Ognuna raccontava la sua storia e così dentro di se si sentiva meno sola e avrebbe voluto che quel giorno si fermasse.
All’improvviso scese la sera e decisero di incamminarsi verso casa, con la promessa  di ritrovarsi il giorno seguente, così da riprendere il racconto dei loro desideri e delle loro speranze, lasciato in sospeso il giorno precedente.
La rana rosa si ritrovò di nuovo sola ma meno triste del solito, aveva trovato degli amici, quindi soddisfatta, si rannicchiò in un angolino pieno di fiori profumati.
In attesa di prendere sonno, in quella bellissima notte di plenilunio, la rana ripensava a quanto era successo nella scorsa giornata e, per la prima volta prese coscienza della differenza con i nuovi amici, lei era rosa!
Il giorno seguente le rane si ritrovarono e, oltre a giocare, ripresero i loro racconti, cosi la rana rosa venne a sapere che i nuovi amici erano orfani e vivevano con la nonna – i genitori erano morti travolti da un automezzo mentre attraversavano, sulla strisce, una strada per andare a trovare dei parenti in uno stagno vicino – a sua volta la rana rosa raccontò che era sola in quanto non aveva conosciuto i genitori scomparsi quando era ancore girino e che il nonno, che l’aveva allevata era morto recentemente regalandole la corona d’oro che portava in testa.
A mezzogiorno la rana rosa fu invitata a pranzo così avrebbe conosciuto la loro nonna a cui volevano molto bene.
Appena entrata in casa, la nonna, che era una gentile anziana rana verde, esclamo! “MA ALLORA QUELLA LEGGENDA ERA VERA” lasciando a bocca aperta per lo stupore le giovani rane.
Le giovani rane  per la curiosità dimenticarono perfino di avere fame e pregarono la nonna di raccontare di quale leggenda si trattasse.
La nonna si fece un po’ pregare ma poi le fece sedere attorno alla sua poltrona e incominciò a raccontare: “Ero ancora piccola quando mia nonna mi raccontò la storia delle rana rosa e delle rane azzurre. Tanti secoli prima nel nord del paese c’erano due magnifici stagni non molto lontani uno dall’altro dove vivevano in pace e serenità due distinte colonie di rane, nello stagno sud vivevano le rane rosa e in quello più a nord le rane azzurre. In quel tempo ci fu una grande siccità (pensate non piovve per tre anni consecutivi) i due stagni si prosciugarono  e i due gruppi di rane dovettero emigrare verso sud, non si conoscevano ma quasi contemporaneamente si ritrovarono sulle rive di un magnifico grande stagno, stupiti perché nessuno dei due gruppi pensava che potessero esistere rane di colore diverso dal proprio. Erano due gruppi di rane molto gentili la loro differenza era solo nel colore della pelle. Fecero subito amicizia e di comune accordo si sistemarono nello stagno. Erano rane bellissime al punto che molte rane azzurre sposavano rane rosa e viceversa; c’era tanta felicita in quel bellissimo stagno che ben presto si popolò di una miriade di girini ma la sorpresa più grande fu che quando questi diventarono rane VERDI.”
La storia era finita e dopo qualche minuto di attonito silenzio le rane verdi si girarono verso la rana rosa abbracciandola felici di aver trovato la certezza delle loro radici in quella nobile rana con quella bella corona d’oro in testa e la rana rosa aveva trovato una famigliola che sentiva come se fosse la sua.