23.10.2009
Il compimento del sessantesimo anno fa squillare sicuramente anche il campanello del non lontano arrivo della vecchiaia. Si comincia a parlare, pur controvoglia, dell’argomento e si programmano delle azioni per rimuoverla, o si decide di andarle incontro, pronti a sostenerne il peso o a sopportarla con equilibrio e ragionevolezza. Perché essa sorprendentemente – così dicono molti – può risultare addirittura dolce e piacevole: e allora si stabilisce che bisogna “fare qualcosa”! Solo così si potrà percorrere in modo adeguato questa nuova stagione della vita, fonte, del resto, di ansie e insospettabili paure.
In Cicerone, Lelio e Scipione si stupiscono che Marco Catone non viva la sua vecchiaia come un peso, pur risultando essa tanto odiosa alla maggior parte dei vecchi. Ma egli risponde che, se non si hanno le risorse interiori per vivere bene e felicemente, tutte le età, pur poste necessariamente dalla natura, possono presentarsi come dei mali insostenibili.
Tutti desiderano prolungare nel tempo la vita, ma quando si raggiunge la vecchiaia, la si accusa pesantemente, da stolti, in modo incoerente e assurdo! Invece, da saggi, si dovrebbe accettare il suo naturale arrivo con serena condiscendenza.
Scritto da:
Raffaello Scattolin
Il compimento del sessantesimo anno m’ha donato un bene prezioso:il TEMPO. Tempo per i miei affetti, tempo per uno sile di vita più sano,tempo per coltivare i miei interessi. Il mio stato d’animo attuale è ben illustrato da questa poesia di Francesco Celi
DEVO FARE PRESTO
Devo fare presto
non posso durare in eterno !
Non posso disperder l’idea,
lasciare qualcosa in sospeso;
basta,ripeto a me stesso,
nel dire “domani farò”.
Il tempo che fugge irridente
schernisce la voglia
schernisce la voglia di fermare
la sabbia rimasta in clessidra.
Allora dipingo improbabili lune,
scrivo ad un mare lontano,
esplodo in colori,
pesco ricordi e li stendo
a me intorno e mi scaldo
Questo è il tempo donato,
non posso fermare le ore, solo abbracciarle e gustarle L’amara,la vuota,la cupa,quell’alta
gioiosa e serena.Con tutte ne faccio un castello a difesa del tempo che avanza.
Caro Raffaello, leggendo il tuo articolo ho pensato subito al Museo Archeologico degli Eremitani dove è esposto un raffinato cippo funerario in marmo (rinvenuto alla Mandria nel 1821) della giovane danzatrice Claudia Toreuma, liberta dell’imperatore Tiberio, che porta una scritta in latino tradotta più o meno così: “Agli dei Mani. A Claudia Toreuma – di 19 anni. Io, Toreuma, conosciuta per le molte mie danze prima di compiere il ventunesimo anno di età, sono sepolta da questa terra. Passato felicemente questo breve periodo di vita, sono riuscita a sfuggire, vecchiaia noiosa, al tuo insulto”.
Cara Carla, leggendo invece il tuo delizioso commento ho pensato al 4^ Salmo di Francesco Petrarca, della cui spiritualità sapevo ben poco prima di seguire le conferenze tenute da Mons. Claudio Bellinati in occasione della Mostra allestita nel 2004, sempre ai Musei Civici agli Eremitani, dal titolo “Petrarca e il suo tempo”. Nel quarto Salmo il Petrarca si esprime così: “Per me, Tu Signore, hai creato il cielo e le stelle (Tu certamente non ne avevi bisogno). Per me, Tu hai creato le stagioni: così stupende nella loro diversità….”
Mi piace pensare che la nostra stagione è stupenda, se sappiamo guardare i suoi meravigliosi colori.
26.10.2009
Al compimento del sessantesimo anno, con una libertà finalmente godibile, il tempo, quello che sarà, ci aiuterà lentamente a frenare gli slanci impetuosi e le libere, ma genuine manifestazioni dei sentimenti. Così, più garbati, sorridenti e pacati, ci trasformeremo in ironici e bonari osservatori degli altri, che fellinianamente continueranno ad arrabattarsi nella vita di tutti i giorni con i loro difetti sempre uguali, ieri come oggi, ma destinati anch’essi a una probabile naturale revisione.
Raffaello Scattolin
Quanto l’abbiamo eviscerato, scisso, frazionato, studiato nelle sue sfumature più nascoste, questo tema della vecchiaia, con il bravo dott. Nazor! Nel primo corso, durato da ottobre a maggio, ci ha presi per mano e condotti a scoprire che anche questo tempo ha un’infinità di aspetti positivi,che lo si può vivere come grande dono (non solo perchè l’alternativa sarebbe di morire prima!!), ma proprio per le peculiarità sottolineate da tutti voi, cari amici miei.
Consiglio a tutti voi amici, la piacevole lettura de:”L’età da inventare” di Betty Friedan.
La prefazione inizia così.
” Per il mio sessantesimo compleanno i miei amici mi fecero la sorpresa di organizzarmi una festa:avrei potuto ammazzarli.I loro brindisi suonavano ostili, si accanivano affinché riconoscessi pubblicamente di avere sessant’anni, sospingendomi al di là della vita, mettendomi fuori gara. Professionalmente, politicamente, personalmente, sessualmente. Prendendo le distanze, con i loro cinquanta, quaranta o trent’anni. Perfino i miei figli , che pure mi amavano, parevano decisi a partecipare alla tortura.La mia reazione fu aspra:schernii i miei amici, assicurando che la sessantina sarebbe arrivata presto anche per loro, se fossero riusciti a vivere abbastanza a lungo. Ma dopo quella festa di compleanno per settimane e settimane fui in preda alla depressione. Non sopportavo l’idea di avere sessant’anni…
Non so se il genere può interessare più la sfera femminile che maschile, ma lo suggerisco anche perchè oltre ad essere piacevole e veloce, e anche se ha un’impronta molto americana e quindi un pò diversa dalle nostre consuetudini e modi di pensare, ci rivela che a qualunque età possiamo fare scelte che veramente dischiudono nuove sorprendenti possibilità.
P.S.La nostra biblioteca dovrebbe essere fornita.
A presto
Magda mi conferma che l’abbiamo nella nostra biblioteca.
Miei cari e gentilissimi coetanei , devo proprio dire (ma che anziani !) con voi é un piacere confrontarsi e imparare proprio attraverso questo sano blog sono appunto felice ; anche questo ravviva la nostra cosidetta vecchiaia , ma solo sulla carta d’identita’!!!???
AAAA! che vedo la mia foto che con tanta fatica ho inserito e credevo di avere perso per incapacita’ di manovre appena inegnatemi grazie (che brava é ??)
Luciana, penso che da questo momento non ti fermi più nessuno! Scrivi, scrivi e scrivi, perchè la tua soddisfazione di esserci riuscita produce gioia anche a noi.
Rispondo al messaggio positivo di Cecilia come Garibaldi dopo la battaglia di Bezzecca: “Obbedisco!” E’ per questo che ho pensato di offrirvi un momento leggero, perchè possiamo ridere ed essere felici tutti insieme, come tanti di voi e la cara amica Luciana. Mi auguro che il blog possa rivere anche queste simpatiche “amenità”. Una donna di 98 anni sul letto di morte fa un’ultima confidenza al marito di 99 anni che è schiacciato dal dispiacere.
“Gerardo, prima di chiudere per sempre gli occhi, voglio rivelarti un segreto. Vai nel granaio e sulla terza traversa di sinistra troverai una scatola. Cercala!
Il marito, sorpreso, sale a fatica nel granaio e dopo 5 minuti ritorna in camera con una scatola. La apre e dentro trova altre due piccole scatole: una contiene 3 uova e l’altra 250.000,00 euro. Alla vista dei soldi gli occhi si illuminano.
“Dimmi dolcezza, cosa significano le 3 uova?” “Sai Gerardo, è da 78 anni che siamo sposati, ed io, ogni volta che facevo l’amore senza arrivare all’orgasmo, mettevo da parte 1 uovo”.
Allora Gerardo, soddisfatto nel sapere che in 78 anni di matrimonio ha sbagliato solo 3 volte, domanda alla moglie: “E i 250.000 euro da dove vengono?”
“Beh, ogni volta che avevo 12 uova andavo a venderle!!!” Ciao a tutti!
Simpaticissima,Raffaello!!
Sono contento di vedere finalmente chi riesce ad entrare nel Blog per la prima volta e dimostrare cosi tanto entusiasmo come i giovani ne hanno alle loro prime scoperte della vita .Bellissima la barzelletta , spero che lo spirito si concretizzi nel Blog dove ci può essere posto anche per queste cose . Avanti tutta e diamoci da fare .