L’APPUNTAMENTO

 

Curva la schiena

il passo stanco

un piede avanti l’altro,

un sorriso mesto,

andava il nostro amico

all’appuntamento.

Sembrava un incontro forzato

il lento camminare.

Abbondava il tempo

che aveva calcolato

per non sembrar entusiasta,

d’essere stato invitato.

Finalmente girato l’angolo

ha visto una lei…,

il suo vestire tra il nudo

e lo stracciato, poco attraeva,

ma l’incontro era giusto

in quel cortile,

malamente degradato.

Drizzate le spalle

per sembrar più alto,

allungato il braccio:

“Ninetto mi chiamo, e tu?”

Una scheletrica mano

spostato il logoro manto

grigio e nero in parte,

con satirica risata:

“Piacciere, so’a….morte,

che volemo fà…stanotte?”

“Mi sembri vera…

scusa, ma sei brutta forte”

“Si bello tu!, i’me so’ truccà

e questa è n’arte,

tu invece…si brutto al naturale”

Meno male che oggi

finisce il carnevale

e domani a ripensar ste baggianate,

diremo: “chi ce le fa fare, ste stron…cavolate?”

                                             Ceronte

         (Giugno 2016)