Sms, e-mail, chat: sono strumenti utili e divertenti . Oggi il 90% degli scambi (non di lavoro, ma personali) avviene così. Questo modo di comunicare potrebbe danneggiare non solo i singoli rapporti fra le persone, ma la nostra capacità di relazionarci con gli altri. Non voglio mettere in dubbio la straordinaria utilità di questi strumenti, ma il modo in cui si abusa di essi. Per comodità affidiamo a questa comunicazione anche ciò di cui dovremmo parlare di persona, guardandoci negli occhi e usando il tono della voce. La mediazione continua della scrittura rischia di diventare un filtro troppo grande fra noi e gli altri e ci disabitua alla relazione vera, ci toglie troppe volte l’emozione, la possibilità e sopratutto la veracità del rapporto diretto.
IL PIACERE DEL FACCIA A FACCIA
da [email protected] | Dic 10, 2009 | Dalla Stampa, Uncategorized | 5 commenti
….Lo penso anch’io, il guardarsi negli occhi, stringersi la mano, una parola gentile, sono più belli di tanti sms o e-mail….
SAPER ASCOLTARE
Nella comunicazione la capacità più fine ed evidente consiste nel capire quanto gli altri dicono e con quali intenzioni. Accade invece che, orgogliosi o presuntuosi, coltiviamo solo la nostra immagine da trasmettere al prossimo e così stiamo con gli altri senza mai capirli o avere con essi una comunicazione vera.
Ascoltare vuol dire, prima di tutto, capire le cose dal loro punto di vista, ma anche percepire quello che essi non volevano dirci e che involontariamente ci hanno trasmesso.
Certo non tutto merita di essere capito e approfondito; è necessaria, invece, la paziente disponibilità a cogliere i più interessanti e inaspettati segnali provenienti dalle parole. Se desideriamo instaurare un dialogo, farci capire ed essere ascoltati, dobbiamo prima imparare noi stessi ad ascoltare con attenzione e partecipazione.
Questo è un affettuoso regalo a chi sta cercando di dirci qualcosa e spesso è un grande regalo anche per noi che abbiamo con cortesia e pazienza voluto e saputo dare il giusto valore alle parole.
“Saper ascoltare”: quando stai con una persona molto anziana e sola, autosufficiente o non autosufficiente, disabile o in stato di disagio, il tuo semplice ascolto e persino il tuo silenzio la fanno sentire al centro dell’attenzione. Se poi lo fai con un sorriso può avere un effetto benefico e curativo. Questo è il concetto di relazione e di comunicazione che introduce il primo comma del regolamento che si applica all’Associazione di volontariato V.A.d.A. Civitas Vitae, operante da parecchi anni a favore degli ospiti OIC.
Ribadisco quindi anch’io l’importanza di comunicare uno di fronte all’altro, a qualsiasi età, di parlarsi con gli occhi, di comunicare con una carezza, con un cenno di rimprovero e subito dopo di perdono, con quella sorta di complicità che non puoi trovare in un freddo sms scritto spesso in modo sgrammaticato e telegrafico, o in una e-mail spedita da distanze chilometriche, magari con l’indirizzo errato, che ti ritorna indietro il giorno dopo quando pensi che tutto sia stato risolto.
Eppure si usa molto, ed è una bella scappatoia per chi non ha il coraggio di affrontare le situazioni. I giovani in particolare si nascondono dietro questo mezzo per terminare una relazione, per inveire contro il partner, per fare degli stupidi scherzi.
Ma non possiamo negare che sia anche utilissimo, ormai senza cellulare non ci muoviamo più. Sei in ritardo ed avverti, rompi la macchina e chiami qualcuno, tuo figlio non arriva e lo cerchi, vivi da solo ma con il cellulare sul comodino dormi tranquillo, spesso ti fa da guardia del corpo, ti dà un senso di sicurezza……
Non ci resta quindi che imparare tutti, bambini, giovani, adulti ed anziani, ad utilizzare cellulari e posta elettronica solo per necessità e non per futili motivi, senza abusi ed eccessi, con il giusto dosaggio come in tutte le cose.
Mi viene in mente il mio ultimo Direttore Generale. Era uno scozzese. Il suo ufficio era comunicante con il mio e per uscire doveva passare davanti alla mia scrivania. Le sue e-mail erano: “I shall not be in tomorrow” oppure “If you need me, don’t hesitate to contact me on the mobile”. Traduco per chi non sa l’inglese: “Domani non ci sarò” oppure “Se ha bisogno di me mi contatti pure al cellulare”. Dov’erano andati a finire i grandi manager all’italiana di qualche anno addietro? A malincuore devo dire che il progresso è spesso un regresso!
Non posso che concordare con la vostra analisi, cari amici.
Il piacere di una relazione, di qualsiasi tipo essa sia, è dato proprio dalla capacità d’instaurare rapporti veri attraverso la comunicazione verbale, per tutti i motivi succitati, senza mediazioni che sviliscono intensità ed emozioni.
Cari amici, siamo talmente convinti della bontà di queste belle riflessioni, che, pur di prolungare il piacere dei nostri “faccia a faccia” che ci danno tante intense emozioni, ci regaliamo anche prolungate e simpatiche, se pur virtuali, conversazioni in “videochiamata skype”, per parlarci, ascoltarci, capirci e passare dai sorrisi a schiette e fragorose risate.