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Il 27 gennaio è “Il Giorno della Memoria” in ricordo dell’Olocausto.

Quest’anno cade nel Giubileo della Misericordia.

Sia l’Olocausto, inteso anche in senso lato come eliminazioni dei diversi (handicappati, zingari ecc.) che la Misericordia sono due manifestazioni, ovviamente diametralmente opposte, del rispetto del prossimo.

L’Olocausto antepone l’io (inteso anche come famiglia e sodali ideologici) agli altri fino al punto tale da eliminarli fisicamente.

La Misericordia antepone gli altri all’io fino anche alla rinuncia di qualcosa di mio (tempo, beni, denaro).

Mi pare che attualmente in questa fase storica, nonostante le accorate parole del Papa, che, quasi tutti, si dichiarano di condividere ed accettare, ben pochi le mettono materialmente in pratica.

Non è solo il caso dei migranti e delle barriere che si costruiscono alle frontiere, questo è l’aspetto più macroscopico.

Ma ci sono molti altri casi meno evidenti, in cui in rispetto per il prossimo proprio non esiste.

Cito a titolo di esempio, alcuni fatti che ormai sono intesi come cose ‘normali’: le truffe ai danni del prossimo e in modo particolare gli anziani, le speculazioni di borsa che mettono in crisi i semplici risparmiatori, le resistenze di chi ha molto a limare le proprie prebende (rendite, agevolazioni, benefits) a favore di chi a meno. In questo sono coinvolte anche persone ‘insospettabili’ come certi esponenti del clero dalle più alte cariche vaticane al parroco di paese.

Come sempre quello che conta sono i fatti e le azioni, le parole hanno un’importanza relativa !

Paolo Vianello