Lo scorso venerdì 18 marzo, nella sede dell’O.I.C. presso l’Auditorium Pontello, ha avuto luogo il convegno sul tema: “Risultati e Prospettive” nei 10 anni di Hospice della Fondazione Opera Immacolata Concezione onlus, è stato illustrato il risultato ottenuto nel decennio dalla data di fondazione nel 2001 ad oggi e prospettato il progetto futuro.

Nell’atrio dell’Auditorium era stato allestito un lungo tavolo ricoperto da un panno verde sul quale erano a disposizione dei convenuti un’elegante brossura azzurra sulla storia della fondazione, una raccolta di grafici statistici sui progressi fatti nel decennio, un modulo da riempire a cura dei partecipanti ed un libricino di colore chiaro, modesto all’apparenza, scoprendo in seguito che modesto non era: si trattava di “Decollage e sovrapposizioni” edizioni Albatros, un libro di poesie di Federica Simonetto. Nel mio passaggio raccolgo tutto e mi avvio alla sala, dopo aver salutato gli amici soci di Agorà, trovando un posto dove sedermi fra le poltrone rivestite di rosso.

Inizia il convegno puntualmente, parla il Professor Angelo Ferro, Presidente della Fondazione O.I.C., vengono proiettati i filmati, parla il Sig. Modesto Zago, Responsabile dell’Hospice Paolo VI, segue il Sig. Pier Carlo Muzio, Direttore Generale dello I.O.V., dopo di lui il Sig. Fortunato Rao, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera, conclude l’Assessore alla Sanità della Regione Veneto Sig. Luca Coletto.

Coinvolgenti il Prof. Ferro e Modesto Zago che, animati da dedizione e grande impegno, sanno comunicare alla sala la loro passione. Non sono mancati alcuni momenti di commozione, specialmente nel sentir raccontare da una ancor  giovane vedova, l’esperienza vissuta all’Hospice col marito malato terminale, quel volto portava i segni di una sofferenza ancora troppo presente e viva, per non essere recente, lei parlava con voce rotta tenendo sempre gli occhi bassi sul foglio che leggeva.

Poi parla Federica Simonetto, che si può incontrare al lavoro al Paolo VI, dove presta la sua opera che, dice, le permette di ricevere di più di quanto ella sappia dare. Federica legge la sua poesia : “Ad un terminale”, con la quale ha ottenuto un attestato di merito al concorso “Eduardo” ed una menzione d’onore al concorso “Agape 2009”, si, perché Federica ha un curriculum di tutto rispetto; dopo il suo discorso si merita un affettuoso abbraccio del professor Ferro!

E’ così che ho scoperto una poetessa che assiste i malati terminali accompagnandoli teneramente nell’importante ultimo atto della loro vita.

Francesca Boldrin

 

“Ad un terminale” Di Federica Simonetto

 

E’ tardi per tutto!

Solo attimi per

Pensare al tuo

Tempio distrutto.

Prendo quelle pietre

In grembo,

alcune intatte altre sgretolate.

Prova ad aiutarmi

A ricostruire,

parlami delle

tue rovine.

Ti dissolverò

Quel fantasma

Che nella notte

Ha inveito

Ti laverò i piedi stanchi,

luna fissa sarò nel tuo

pozzo nero.