Leggendo qua e la, da racconti di amici
“Sono entrato con un amico in un piccolo bar in Belgio ed abbiamo ordinato. Mentre andavamo verso il nostro tavolo, sono arrivati due signori e si sono avvicinati al bancone. “5 caffé per favore, 2 per noi e 3 ‘in attesa’, “. Hanno pagato, hanno bevuto i loro due caffé e sono andati via. “Cosa vuol dire caffé in attesa?” ho chiesto al mio amico, e lui rispose: “Aspetta e vedrai”. È entrata altra gente, prendeva il caffé ed andava via. Il prossimo ordine è stato di 3 avvocati, 3 caffé per loro e 4 ‘in attesa’. Mentre io pensavo ancora a cosa vuol dire ‘caffè in attesa’, gli avvocati hanno pagato e sono andati via. Un attimo dopo è entrato nel bar un signore anziano, con dei vestiti vecchi, assomigliava ad un senzatetto, si avvicina al bancone e chiede con entusiasmo “avete un caffé in attesa?”, il barista prepara e da il caffé al signore. -Recapitolando, la gente pagava il caffé in anticipo per colloro che non potevano permettersi una bevanda calda. Facciamo che questa bella idea sia pubblicata in tutto il mondo, sarebbe bellissimo se il tutto diventasse realtá.- Notiziario 360
Non so se il ‘racconto’ è vero o meno, però il ‘caffè sospeso’ esiste davvero !
Quella del caffè sospeso è una tradizione dei bar di Napoli.
Quando viene ordinato un caffè sospeso, il cliente paga due caffè ma ne riceve uno solo. In questo modo, quando una persona povera entra nel bar può chiedere se c’è un caffè sospeso, e, in caso affermativo, riceve un caffè come se gli fosse stato offerto dal primo cliente. Questa tradizione è stata un’usanza viva nella società napoletana per diversi anni ma poi è andata declinando.
Attualmente, anche a causa della crisi in atto, si sta cercando di riprendere questa tradizione e di diffonderla anche al di fuori della città di Napoli grazie anche ad un libro di Luciano De Crescenzo intitolato proprio “Il caffè sospeso”.
Paolo