Ho trovato questo scritto in un blog di un carissimo amico e desidero condividerlo con voi:

“Non occorre invece consultare il medico per renderci conto che spesso si è incapaci di godersi la vita che si sta vivendo: ansia!
Si fa una cosa e la mente va a quella che viene dopo; si ascolta qualcuno e si pensa a cosa rispondere; la vita sembra essere qualcosa che non è quello che sta trascorrendo ora nel cuore e nelle vene; la poca stima di sé, il senso di inferiorità alimentano la paura e sperando di non essere derisi (da chi?) travestiamo la nostra persona con vestiti nuovi, pensieri non nostri, parole vuote, comportamenti pecorecci, alimentiamo la pancia ma non l’anima della vita. Ansia!
Di fretta; il tempo non basta mai; ci spiace di non aver tempo per i figli, per i genitori, per gli amici e per vincere questo senso di colpa nei confronti di queste persone diciamo a noi stessi “è la vita!” ; invece di starci assieme copriamo (ogni tanto) per queste persone regali belli ma perfettamente inutili; invece di parlarci siamo diventati veloci a mandare sms con un anonimo e automatico “inoltra” . Ansia!
Mi serve davvero tutto ciò che ho? E ho davvero tutto ciò che mi serve?
Dipende da me, solo da me fermarmi e considerare la vita. Non dipende da nessun padrone, cui ho permesso di sedersi nella casa della mia testa e del mio cuore: dipende da me svegliarmi e considerare ciò che davvero conta e rimane nella vita.
Gesù sospinge ad imparare dai fiori: con pochissimi ingredienti sono belli: sono se stessi e fanno ciò per cui sono stati creati senza ritenersi validi se qualcuno dice loro se son belli o se il profumo che hanno è particolarmente gradevole.
Chi si pre-occupa toglie il valore del presente (l’unico tempo a disposizione) e lo riempie di vuoto.
La giustizia che Gesù propone di cercare e vivere è il modo di essere che viene dal scoprirsi voluti bene non perché si “è bravi”, ma perché si “è figli”
Dio non ama perché sono bravo, ma perché sono suo figlio.
Gli ingredienti della mia vita non sono pochi: sono quelli che mi servono per essere bello come un fiore, libero e canterino come un uccello a primavera.
A cercarne altri mi viene l’ansia.”