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Ciao Rocco, dopo due anni di malattia e di cure te ne sei andato in silenzio, senza clamore, accompagnato da Elena che da 17 anni ti stava a fianco dopo la morte di tua moglie quando credevi di non essere più amato e di non amare ancora. Con Agorà avevi trovato tanti amici, con i bambini del pistodromo avevi ritrovato anche la voglia di sorridere. Ai corsi d’inglese non mancavi mai, perché volevi imparare sempre di più. Ci sentivamo spesso al telefono durante la tua malattia ed ero felice sentire da te che le mie telefonate ti facevano piacere, tu che difficilmente ti aprivi alla conversazione con persone a cui non eri intimamente legato.
Venti giorni fa ti eri indebolito, le tue forze ti stavano per lasciare definitivamente . Ma anche nell’ultima telefonata ti avevo sentito fiducioso.
Per questo maledetto momento che stiamo tutti passando con il corona virus eravamo solo in quattro soci a darti l’estremo saluto, ma sappi che tanti sono i messaggi di cordoglio che mi sono arrivati, tanti sono i ricordi e le fotografie che ci siamo scambiati attraverso la rete. Avevi trascorso qualche bella serata anche con il giovane professore belga Willem de Meyer e anche lui conserverà di te l’affettuoso ricordo di un amico italiano.

Giancarla