Chi soi mi uncò
se no distinguo più
el ben dal małe,
l’amore dal’odio?
Tanto vodo sento
torno e dentro de mi.
Voria versare i oci
e rivivare da novo eà vita
co e so paure e so lote
co amissi da amare
e nemissi da perdonare
….o soportare!
Go dà e vudo tanto,
ma uncò me va streta
stà mente spenta
e no ghe xe gnanca un can
o un fià de fede
a darme na man.
Na roba voria
pa impenirme el tempo
dea vita che me resta:
ricordarme un fià de più
queo che gavevo in testa.
Ceronte
CHI SONO IO ?
Chi sono io oggi
se non conosco più
il bene e il male,
l’amore e l’odio?
Solo il vuoto sento
intorno e dentro me.
Vorrei riaprire gli occhi
e rivivere ancora la vita
con le sue paure e lotte,
con amici da amare
e nemici da perdonare
…o sopportare!
Ho dato e avuto tanto,
ma oggi mi va stretta
questa mente spenta
e non c’è un cane
o un po’ di fede
a tirarmi fuori.
Una cosa vorrei
per riempirmi il tempo,
della vita che mi resta:
ricordarmi un po’ di più
di quanto avevo in testa!
Ceronte
Sempre pronto con le sue poesie il nostro caro Ceronte, la trovo molto bella e significativa nelle sue espressioni, mi vedo ben inserito nel contenuto.
Grazie amico Danillo, sempre generoso nei tuoi giudizi. Grazie ancora e buone vacanze Rino-ceronte
Finalmente il nostro amico milanese… riuscirà a capire completamente il testo della tua bella poesia ed apprezzare in pieno la tua bravura.
Ti leggo sempre volentieri anche oggi dall’Hotel Belvedere di Tonezza, dove sono tornata per un’altra settimana di vacanza. Sta piovendo ma ci si sta dilettando con varie attività e per fortuna c’è poco spazio per le tristezze.
Un bacio caro Rino. Giancarla