30 marzo, 19:17Le prime collisioni di particelle ad un’energia mai finora raggiunta artificialmente sono state ottenute nel superacceleratore Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra

GINEVRA – Le prime collisioni di particelle ad un’energia mai finora raggiunta artificialmente sono state ottenute nel superacceleratore Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra.Viaggiando ad una velocita’ vicina a quella della luce, i protoni si sono scontrati all’energia di 7.000 miliardi di elettronvolt (7 TeV) nell’anello da 27 chilometri dell’Lhc, aprendo la possibilita’ di scoperte capaci di rivoluzionare la fisica.

I fasci di particelle hanno prima cominciato ad allinearsi e a sincronizzarsi, sempre piu’ vicini, fino a sovrapporsi perfettamente e finalmente sono arrivate le collisioni nei quattro grandi esperimenti dell’acceleratore, accompagnate applausi fragorosi, grida di gioia, salti. Ovunque nelle sale di controllo del Cern l’entusiasmo e’ alle stelle. “Siamo sulla soglia di un nuovo mondo”: per i fisici che lavorano al più grande e potente acceleratore di particelle del mondo è cominciata un’avventura che lascerà il segno nella conoscenza dell’universo e delle leggi che lo regolano. Quasi 20 di attesa per un risultato straordinario, che per il direttore generale del Cern, Rolf Heuer, e per il direttore scientifico, Sergio Bertolucci, ha meritato un brindisi con un vino rosso del 1991, anno in cui è stato firmato il progetto dell’acceleratore.

“La cosa più eccitante che abbiamo davanti a noi è scoprire l’ignoto”, ha detto Bertolucci in collegamento con la conferenza stampa organizzata al Cern dopo le collisioni. Per tutti oggi a parlare è l’emozione. “Sono senza parole”, ha detto il direttore dell’Lhc, Steve Myers. “Sono emozionato e felice, l’avvenimento di oggi è una pietra miliare nella fisica”. Anche alla coordinatrice dell’esperimento Atlas, Fabiola Gianotti, le prime collisioni hanno provocato “un’emozione così intensa da lasciare senza parole. E’ stato un momento fantastico e l’Lhc è un oggetto fantastico: è una tecnologia complessa, ma dietro ha tante persone e moltissimi giovani, e soprattutto per loro questo è stato un giorno memorabile”. Oggi, ha aggiunto, “é un punto di arrivo e di partenza per macchina di tecnologia e complessità senza precedenti che apre una fantastica era per l’esplorazione della fisica”. “Sapevamo che oggi avremmo visto qualcosa di diverso, era accaduto tante volte nelle simulazioni, ma vederlo davvero è stato completamente diverso”, ha detto il coordinatore dell’esperimento Cms, Guido Tonelli. “D’ora in poi – ha aggiunto – ogni momento è buono per una scoperta”.

DIRETTORI, MOMENTO FANTASTICO PER LA SCIENZA – ”E’ un momento fantastico per la scienza, comincia una nuova era di scoperte”, ha detto entusiasta il direttore generale del Cern, Rolf  Heuer, in collegamento dal Giappone con il Cern di Ginevra. Dopo le prime collisioni avvenute all’interno del Large Hadron Collider (Lhc), Huer si e’ collegato con Ginevra insieme col direttore scientifico del Cern, Sergio Bertolucci. ”Avete fatto un lavoro incredibile”, hanno detto i due direttori a fisici, ingegneri e tecnici che da 16 anni lavorano alla preparazione della gigantesca macchina. Le collisioni avvenute oggi, ha detto Heuer, ”sono un evento estremamente significativo, un passo in avanti non solo per la fisica delle particelle e per la comprensione del microcosmo, ma per l’astrofisica e la comprensione dell’universo”.

Per Heuer la ricerca che l’Lhc rendera’ possibile ”non soltanto portera’ la scienza a capire da dove veniamo e come si evolvera’ l’univero, ma sara’ di aiuto nell’educare i giovani alla scienza e potra’ convincere a investire di piu’ nella scienza sia il mondo dei privati sia l’accademia”. Quanto ai piccoli incidenti che oggi hanno fatto rinviare due volte il momento delle collisioni, il direttore generale ha detto che l’Lhc ”e’ una macchina completamente nuova e non e’ una sorpresa se le cose non funzionano al primo tentativo. E’ assolutamente normale non avere collisioni al primo tentativo, ricordiamo la lezione del settembre 2008”, ha aggiunto riferendosi al guasto che aveva costretto la macchina a una lunga pausa a pochi giorni dall’inaugurazione. ”Questa volta – ha detto – abbiamo identificato immediatamente il problema e sono fiducioso che non ci saranno rischi di alcun tipo”. Per Bertolucci oggi e’ stato fatto ”un passo in avanti senza precedenti nella ricerca fondamentale, un passo nell’ignoto alla scoperta di cose completamente nuove, come la materia oscura, l’esistenza di nuove dimensioni o qual e’ l’origine della massa”

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