Periodicamente trovo nelle strade, vicino a dove abito ora, un extracomunitario che, attrezzato con utensili poveri, estirpa le erbacce, ammucchia le foglie (che in questo periodo cadono copiose), sistema i marciapiedi ecc. Lo vedo lavorare con lena e buona volontà Negli angoli delle vie mette un cartello con circa la seguente scritta: “Sono un extracomunitario, desidero integrarmi nella vostra comunità, voglio rendermi utile e tengo puliti i vostri marciapiedi”

Senza importunare i passanti lascia una ciotola e molti di noi lasciano una piccola ricompensa. L’ultima volta ho visto anche un borsa con dentro dei pantaloni ed una ragazza, impietosita per il freddo che senz’altro provava perché era poco coperto, gli ha portato un bel giaccone caldo. Mi ha commosso il suo volto sorpreso ed incredulo.

Mi è sorta una riflessione: Perché le regioni, quando arrivano invece di richiuderli in campi profughi e lasciarli nell’ozio (che non genera mai azioni onorevoli) non si organizza e fa fare loro lavori utili per la comunità?

Indubbiamente la massa di emigrati che sbarcano è talmente copiosa che tutta una serie di leggi rallenta la loro destinazione, ma non si può negare che la burocrazia sia piuttosto (parecchio) lenta !