Sulla via del tramonto

t’avevo vista luminosa e retta,
l’ingenuo dolce sorriso
promettente celestiale paradiso.
Fascinosa donna
come noi calpestavi
l’aspra zolla.
Pareva volassi
e non sembravi umana.
Non era superbia
l’alterigia che copriva
la timidezza tua.
M’hai preso facilmente il cuore,
c’hai giocato un po’
e lasciato andare.
Ora smarrito e disilluso
vado cercando un nido
dove poggiare il capo liso.

Ceronte