20141023_082806[1] Malta, un’esperienza indimenticabile nel cuore del Mediterraneo.

Una breve vacanza organizzata inizialmente per me e Sergio, a cui si aggiungono in fretta altri sei soci di Agorà senza pensarci nemmeno un momento: carta di credito in mano e via alla prenotazine dei voli e dell’albergo online per bloccare le migliori tariffe.

Paolo ci porta le disposizioni sul bagaglio a mano, Francesco ci segnala il parcheggio che utilizza sempre all’aeroporto di Treviso. Prenoto anche quello, in modo da avere tutto predisposto per il nostro viaggio, che dura dal mercoledì alla domenica.

Il tempo è previsto buono con vento abbastanza forte. Ma nel cuore del Mediterraneo non possiamo attenderci qualcosa di diverso.

Arriviamo all’aeroporto con tre ore di anticipo (due sono richieste dalla Ryanair, l’altra l’abbiamo riservata per noi per mangiare qualcosa prima d’ imbarcarci). Non abbiamo bisogno di fare il check-in e la prenotazione dei posti, perchè avevo già provveduto on-line.

Inutile dire che siamo eccitati, questo viaggio ci entusiasma. Io ero già stata a Malta nel ’96 e sono felice di ritornarci, anche per rivedere qualche collega di Malta Freeport (l’Autorità Portuale) con cui ho lavorato per un lungo periodo. Gli altri ci vanno per la prima volta e sarà tutto da scoprire.

Arriviamo a Luqa, l’aeroporto di Malta, e prendiamo lo shuttle fino a Sliema, la località in cui si trova il nostro albergo. Cominciamo già ad avere un’idea dell’isola, almeno la parte sul lungomare.

Già la guida a sinistra ci confonde un po’, le rotatorie poi sono terribili … ma tanto noi non dovremo mai guidare. Tutte le scritte in inglese e in quella strana lingua misto arabo che è il maltese, la gente che parla inglese al turista ma che quando sente che sei italiano non vede l’ora di sfoggiare il suo parlar bene la nostra lingua.

Alla reception dell’albergo perdiamo un’ora fra le registrazioni e i controlli delle carte di credito, anche se tutto è già stato pagato, ma poi tutti nelle nostre stanze a riposare per rimetterci in moto il giorno dopo.

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Il primo giorno è dedicato alla visita di Mdina, la vera regina di Malta, e dell’adiacente Rabat, le cui origini risalgono a più di 4000 anni fa. Mdina, l’antica capitale, la città “notabile e aristocratica”, che anche da lontano, dall’esterno delle sue mura fa avvertire questo senso di nobiltà che sprigiona dalla sua atmosfera serena e riservata. Sembra l’immagine di una regina seduta sul suo trono che accetta complimenti e saluti ma che mantiene un certo distacco. Non ci facciamo mancare un giretto in carrozzella, anche se un po’ caro. Visitiamo in particolare la Cattedrale di St. Pawl, che sorge sui resti della prima cattedrale medievale distrutta nel 1693 da un terremoto che ridusse buona parte di Mdina a rovine. La Cattedrale, madre di tutte le chiese dell’arcidiocesi è dedicata alla Conversione di San Paolo Apostolo, che fondò la chiesta a Malta dopo il naufragio che doveva affrontare sulla strada di Roma nel 60 dopo Cristo. Visitiamo poi il prestigioso museo della Cattedrale e il Palazzo Depiro, dove consumiamo il pranzo su una bellissima terrazza sulle mura di una fortificazione. Rabat, che fu separata da Mdina nel ‘870 per opera degli arabi, rimase senza protezione delle mura di cinta e subì ogni forma di aggressione. Qui visitiamo la Chiesa di San Paolo (ci manca il tempo per visitare la grotta e le catacombe) e diamo un’occhiatina esterna alla cappella e catacombe di Sant’Agata.

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Rientriamo a Sliema in serata pronti per andare a cenare sulla vicina baia di St. Julian.

Il secondo giorno è dedicato alla Valletta. E’ obbligatoria la visita alla Cattedrale di St. John, dove è conservato anche il magnifico enorme dipinto del Caravaggio “La decollazione di San Giovanni Battista” (quando ero stata a Malta nel ’96 il capolavoro era a Firenze per il restauro). La Chiesa fu costruita tra il 1573 e il 1577 su commissione del Gran Maestro de la Cassière per onorare il patrono dell’ordine. La Cattedrale offre un barocco unico in tutta Europa, poiché riunisce in sé i migliori elementi delle cattedrali più belle del Vecchio Continente, e un pavimento con una sequenza continua di quasi 400 lapidi marmoree riccamente intarsiate, che raccontano la storia dei Cavalieri dal XVI al XVIII secolo. Io esco un po’ prima per andare alla vicina Università dove ho un appuntamento con un paio di persone.

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Raggiungo i miei amici per una passeggiata lungo la Republic Street e la Merchant Street per arrivare al Forte Elmo, oggi sede della Polizia e del Museo della Guerra.

Ritorniamo verso il centro e proprio di fronte al Palazzo del Gran Maestro c’è l’Istituto Culturale Italiano, dove andiamo a vedere una piccola mostra. Alle 13 io ho un appuntamento con un’altra persona allo storico caffè Cordina. Decidiamo di fermarci tutti qui per uno spuntino. Lascio per un’oretta i miei amici (ma ci vediamo a distanza) per pranzare con il mio amico maltese e con Barbara, che si trova anche lei a Malta in questi giorni. La piazza è piena di tavoli e ombrelloni, di sole e di festosa aria di vacanza.

Non ci alzeremmo più da qui, ma abbiamo in programma di recarci al villaggio dei pescatori, Marsaxlokk.

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Ne è valsa la pena. Un antico villaggio molto conosciuto per i suoi colori e le sue acque affollate dalle tipiche e variopinte barche maltesi (luzzu). Siamo attratti dai numerosi ristorantini di pesce sul lungomare, ma ci limitiamo a bere qualcosa e rientrare al tramonto verso Sliema.

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Consumiamo la cena nello stesso ristorante della sera prima e poi andiamo verso la zona più animata di St. Julian. Musica, danze e luci ovunque che si riflettono sulla bellissima baia. Ci tratteniamo dal fare pazzie, ma la tentazione è grande.

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Il giorno successivo è dedicato alla visita dell’isola di Gozo. Andiamo a prendere il traghetto e iniziamo la nostra visita a Victoria, la capitale. Saliamo alla Cittadella, chiamata anche “Gran Castello” che fu costruita nel XV secolo dai Cavalieri di San Giovanni e servì da rifugio e bastione difensivo contro i numerosi attacchi dei turchi e dei corsari. All’interno troviamo anche la Cattedrale. Considerevoli lavori di restauro sono ora in corso, rovinando la magnifica vista che si gode da questo punto strategico. Una passeggiata nel centro storico della cittadina e dopo un veloce break ci avviamo a prendere l’autobus per Dwejra per trascorrere un paio d’ore sulla famosa “Azure Window” (Finestra azzurra). Ritornati a Victoria tentiamo di andare a Ramla per vedere una piccola baia con la spiaggia rossa. Arriviamo fin là dopo un bel giro turistico attraverso un’altra parte dell’isola, ma la spiaggia è abbastanza lontana dalla fermata dell’autobus e non abbiamo tempo sufficiente per fermarci.

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Ritorniamo al nostro punto d’imbarco per prender il traghetto e ci dirigiamo verso Sliema. L’idea era di fermarci a cenare, strada facendo, alla baia di St. Paul (affollatissima durante il periodo estivo e durante le feste Natalizie, come ben ricordavo), ma priva di vita in questo periodo. Ritorniamo allora a Sliema e ceniamo in un ristorante all’aperto sul lungomare del nostro albergo. Ottimi piatti e buon vino!

L’ultimo giorno è sempre il più triste, ma abbiamo cercato di spenderlo al meglio. Con il cambio dell’ora legale abbiamo dormito un’ora in più e qualcuno ne ha approfittato per alzarsi presto e andare a messa in una bellissima chiesa non lontano da noi. Una buona colazione tutti insieme, sempre con vista sul mare, e poi una bella camminata fino a St. Julian sotto un sole caldo e senza vento che permetteva ai turisti di fare il bagno.

Con i nostri trolleys ci siamo avviati verso l’aeroporto con l’autobus. Un altro giro turistico per arrivare fin là… Uno spuntino tutti insieme nel ristorante delle partenze, e poi ciao Malta!

Giancarla