foto mediatecaPrendo spunto da un interessante articolo di Marina  Terragni su  “Io Donna”. Fino a qualche tempo fa per documentarsi o approfondire un’ informazione , era necessario fare ricerche d’archivio, sfogliare le pagine dei libri, consultare i manuali. Era un lavoro lungo, lento e meticoloso. Oggi c’è il web. In un clik puoi trovare di tutto, in un decimo del tempo che serviva prima. Ma spendere tempo è sempre inutile? Con un buon libro il tempo non è mai buttato. Se l’argomento ti tocca davvero, ne esci diverso. Certamente in Wikipendia trovi di tutto, ma le informazioni sono in ordine discutibile, assemblate  in modo casuale,  espresse in forma sciatta. Se cerchi su Google un argomento qualsiasi, ecco comparire sulla stessa pagina e con lo stesso rilievo, siti preziosi e cretinate colossali. Se non hai una buona bussola per navigare lì in mezzo , ne esci solo sommariamente “impanato”. La domanda  che ci poniamo  è quindi : era meglio quel sapere un pò polveroso e per pochi o questo mare aperto ai naviganti?